I libri migliori pubblicati negli ultimi mesi secondo gli editor

2014

Ho chiesto a editor e critici letterari quale ritengono sia stato l’esordio italiano più interessante e quale la pubblicazione più significativa dell’anno appena concluso; qualcuno ha indicato anche libri dati alle stampe alla fine del 2013, non me ne sono fatto un problema, dal momento che l’intento è semplicemente quello di scoprire gusti e criteri di valore di chi legge per professione, ma anche provare a discernere tra le tante novità librarie quelle che meritano particolare attenzione.
Oggi vi propongo le risposte degli editor (a cui ho consentito di far riferimento anche a testi da loro editati), a breve pubblicherò quelle dei critici.

Gabriele Dadati, editor Laurana
Direi che in casa Einaudi si è fatto notare, per una qualità senz’altro “non omologata”, Cartongesso di Francesco Maino. Ma confesso che nel 2014 ho prestato meno attenzione del solito a questo ambito della produzione libraria, e sono abbastanza sicuro che il mio radar si è fatto sfuggire chissà quanto.
Per quanto riguarda “la pubblicazione più significativa” del 2014 credo sia stata – sul momento, anche se non credo sia un titolo di particolare durata: ma è la sua stessa natura a comportarlo – Il capitale nel XXI secolo di Thomas Piketty (Bompiani). Indico un saggio e non un romanzo perché è talmente addentro al momento storico in cui viviamo che la riflessione a cui induce ci investe davvero con grande forza.

Daniela Di Sora, direttrice editoriale Voland
Per quanto riguarda l’esordio italiano più interessante non sono in grado di pronunciarmi, ci tengo però a segnalare quello che è stato il libro di autore italiano da me più amato nel 2014: La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro, pubblicato da Ponte alle Grazie. Un romanzo perfetto: denso, ben congegnato, appassionante, non riuscivo a staccarmi da quelle pagine in cui ho ritrovato tanto della mia vita, dei miei errori, delle mie insicurezze. Non è un esordio e si sente, Francesco Pecoraro è un autore che domina perfettamente la lingua e la struttura.
Mi ero inoltre proposta di non nominare la Voland, ma credo sinceramente che una delle pubblicazioni più significative del 2014 sia Taccuini 1919-21 di Marina Cvetaeva. Un libro sconvolgente per perfezione linguistica, splendidamente resa in traduzione da Pina Napolitano che è musicista oltre che traduttrice dal russo, e si avverte in queste pagine. Un libro di appunti presi quasi quotidianamente nel corso di quegli anni durissimi per la Russia; alcune pagine sono difficili da sopportare per il dolore che contengono, ma quasi ogni riga potrebbe essere citata: illuminazioni geniali, poesia pura, vita quotidiana affrontata con leggerezza. Un viaggio in un mondo che pochi conoscono, e in un’anima eccezionale nella sua limpidezza e nella sua ostinata volontà di interpretare il mondo.

Alice Di Stefano, editor Fazi
Per il 2014 non ho trovato esordienti di mio gradimento (almeno tra quelli che sono riuscita a leggere quest’anno – Cartongesso di Francesco Maino, ad esempio, mi interessava moltissimo, ma non ho avuto tempo di dedicarmici) se non, naturalmente, due di mia scelta targati Fazi: Adelante di Silvia Noli e La ragazza di Scampia di Francesco Mari, entrambi per la freschezza della narrazione, uno stile originale e una lingua tersa, pulita ma mai scontata. Quindi non saprei che dire al riguardo e passerei direttamente alle opere seconde, terze, quarte, ecc.: Bella mia di Donatella Di Pietrantonio (Elliot) mi è piaciuto molto, confermando il grande talento dell’autrice, così come Lisario o il piacere infinito delle donne di Antonella Cilento (Mondadori). Lacci di Domenico Starnone (Einaudi) è stata una sicurezza; Lezioni in paradiso di Fabio Bartolomei (e/o) un modo per rileggere questo amato autore. L’allegria degli angoli di Marco Presta (Einaudi) infine mi ha riportato alla mente l’intelligente leggerezza di Un calcio in bocca fa miracoli (e non è poco). Segnalo anche la ripubblicazione della Tregua di Mario Benedetti (Nottetempo), un libro delicato, poetico e intensamente profondo, senz’altro difficile da dimenticare.

Linda Fava, ex editor Isbn
L’esordio più promettente e brillante che ho letto nel 2014 forse è Il posto più strano dove mi sono innamorata di Mari Accardi (Terre di mezzo), per il suo stile che sembra implodere di umorismo e commozione.
Un testo molto emblematico del 2014 secondo me è Not That Kind of Girl di Lena Dunham (in Italia pubblicato da Sperling & Kupfer): questa ragazza ormai è diventata l’icona di un nuovo tipo di “girls’ culture”, ha spalancato la strada definitivamente – si spera – a modelli femminili anticonvenzionali, sia dal punto di vista estetico che da quello intellettuale.
Una delle cose più significative accadute dal punto di vista editoriale, invece, è il successo internazionale della tetralogia di Elena Ferrante (e/o): rappresenta il trionfo assoluto dell’orizzontalità e della narrazione lunga, ed è l’unica tra le mie letture dell’anno scorso per cui userei il verbo “divorare”.

Stefano Izzo, editor Rizzoli
Già negli anni passati era evidente che la corsa all’esordiente – giovane o magari giovanissimo, atteso, fotografato, strombazzato e, di volta in volta, eletto a nuovo fenomeno o fatto a pezzi – stesse perdendo senso oltre che interesse da parte del pubblico. Mi pare che a questo punto possa dirsi finita (almeno fino alla nuova ondata, ça va sans dire). Nondimeno sono usciti alcuni buoni primi romanzi. Quello che mi ha colpito di più è La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (Ponte alle Grazie), guarda caso un sessantenne, fulminante fin dall’incipit.
Non mi piace tirare l’acqua al mio mulino, ma vorrei citare almeno I diavoli di Guido Brera, un romanzo che sorprende per la qualità della scrittura – non te lo aspetteresti dal manager di un fondo d’investimento, diciamolo pure, almeno finché non scopri che questo è un manager molto speciale – e perché, attraverso una storia originale e appassionante, riesce a raccontarti come davvero girano i soldi oggi.
La pubblicazione più significativa del 2014? Tra gli italiani direi l’ultimo volume della serie dell’Amica geniale di Elena Ferrante (e/o), ormai molto più che un caso; tra gli stranieri sicuramente Il cardellino di Donna Tartt (Rizzoli).

Andrea Malabaila, direttore editoriale Las Vegas
Per quanto riguarda l’esordio italiano più interessante sospendo il giudizio perché non ho letto abbastanza testi. Per quanto riguarda la pubblicazione del 2014 che mi ha colpito maggiormente e che quindi è stata più significativa per me, direi Il signor Bovary di Paolo Zardi (Intermezzi), un racconto lungo che è un piccolo gioiello. Tra l’altro penso che Zardi sia uno dei migliori (e più sottovalutati) scrittori italiani. Rimanendo nel nostro orticello di Las Vegas, ci ha dato enormi soddisfazioni I romagnoli ammazzano al mercoledì di Davide Bacchilega.

Antonio Paolacci, ex editor Perdisa Pop e tra gli ideatori del Progetto Santiago
Questa domanda mi fa constatare che per il 2014 non saprei segnalare esordienti. Sono certo di essere io in difetto di letture. Sono cioè sicuro che qualche esordiente meritevole c’è stato, come ogni anno, ma sta di fatto che non è arrivato alla mia attenzione. Probabilmente i più interessanti sono stati poco considerati da stampa e recensori, come succede sempre più spesso. Mentre quelli di cui si è parlato di più non mi hanno convinto. Per cui, insomma, mio malgrado io non segnalo esordienti.
Però posso segnalare due pubblicazioni comunque, per fare pari. E trovo giusto dare spazio a due scrittori italiani che meritano sempre. Quindi dico: Roderick Duddle di Michele Mari (Einaudi) e Exit strategy di Walter Siti (Rizzoli).

Vanni Santoni, editor Tunué
Miglior esordio: Cartongesso di Francesco Maino (Einaudi).
Miglior pubblicazione: le traduzioni dei fumetti di Lewis Trondheim fatte da ProGlo edizioni.

Chiara Valerio, editor Nottetempo
Di solito non mi piace fare le liste con una sola casella, tuttavia per gli esordi metterei un esordio al quadrato, cioè la collana di Vanni Santoni per Tunué ed entrambi i primi due titoli: Dettato di Sergio Peter e Stalin + Bianca di Iacopo Barison.
Per il libro più significativo del 2014 i Taccuini 1919-21 di Marina Cvetaeva pubblicati da Voland.

Queste invece le indicazioni date lo scorso anno: https://giovannituri.wordpress.com/2014/01/23/gli-esordi-italiani-e-le-pubblicazioni-piu-importanti-del-2013/

12 thoughts on “I libri migliori pubblicati negli ultimi mesi secondo gli editor

  1. marconicolosi ha detto:

    L’ha ribloggato su LUNATIC(O) – di Marco Nicolosie ha commentato:
    Articolo molto interessante di Giovanni Turi

  2. Mauro ha detto:

    Sarebbe stato meglio che la scelta fosse fatta da editor freelance, evitando che i singoli segnalassero i libri pubblicati dalla propria casa editrice. Anch’io potrei citare uno o due nostri titoli di Atmosphere, ma invece segnalo Anna Édes di Kosztolányi Dezsó.

  3. […] e soprattutto Chiara Valerio, editor narrativa Nottetempo, che su Vita da Editor indica Dettato tra i libri migliori pubblicati negli ultimi mesi: https://giovannituri.wordpress.com/2015/01/20/i-libri-migliori-pubblicati-negli-ultimi-mesi-secondo-… […]

  4. […] Turi I libri migliori pubblicati negli ultimi mesi secondo gli editor.  Ho chiesto a editor e critici letterari quale ritengono sia stato l’esordio italiano più […]

  5. […] questa coppia di post apparsi su Vita da editor, in cui alcuni editor e alcuni critici sono stati chiamati a segnalare i migliori esordi e i migliori libri del 2014. Lo […]

  6. vincenzo ha detto:

    Chissà quanti libri sono stati pubblicati e magari anche molto belli e pochissimi ne conoscono l’esistenza !? Tante piccole case editrici pubblicano con coraggio esordienti al contrario di grossi editori che limitano la scelta solo a fini commerciali.

    • Giovanni Turi ha detto:

      In realtà, non sarei così categorico: anche i grandi editori a volte fanno delle scelte coraggiose e tra i testi qui indicati ce ne sono diversi di piccoli editori (ancora di più quelli segnalati nel post successivo dai critici). Purtroppo è impossibile monitorare l’intera produzione editoriale, ma “Vita da editor” ha comunque sempre avuto un occhio di riguardo per le pubblicazioni di nicchia.

  7. […] articoli sui libri migliori dello scorso anno ne sono apparsi davvero troppi, dopo tre anni (2013, 2014, 2015) ho quindi deciso di cambiare la domanda e di chiedere quale sia stato e come mai il titolo […]

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