Terzo e ultimo post in cui ho cercato di sopperire all’assenza di attendibili rassegne o classifiche dei blog letterari italiani domandando agli ideatori o ai caporedattori la storia e le peculiarità di quelli che seguo con più interesse. Solo facendo rete, coloro che dedicano ai libri e alla lettura il proprio tempo, per lavoro o per diletto, possono ottenere qualche risultato significativo e giungere al di là delle proprie cerchie di amici, followers o estimatori che dir si voglia, magari suscitando persino la curiosità dei famigerati non-lettori: dunque ringrazio tutti quelli che hanno risposto alla mia richiesta, ma anche quanti si sono soffermati a leggere questi post, li hanno rilanciati sui social network e soprattutto sono andati a curiosare sui link dei lit-blog ospitati.
Per alfapiù ha risposto Maria Teresa Carbone
L’idea di alfapiù è nata fra il 2012 e il 2013, quando ancora Alfabeta2 usciva su carta come rivista mensile, per consentirci di seguire da vicino l’attualità, culturale e non. Un paio d’anni dopo, nel 2014, la redazione – composta da Nanni Balestrini, Andrea Cortellessa e me – ha deciso di sospendere le pubblicazioni, sostituendole con l’almanacco annuale, e alfapiù è diventato un vero quotidiano, con l’aggiunta successiva del settimanale alfadomenica, che propone più articoli.
L’obiettivo comunque non cambia: quello a cui tendiamo – speriamo con successo – è mantenere la proposta di intervento culturale, e non solo di semplice informazione, all’origine della nuova serie di Alfabeta. Negli ultimi anni gli spazi della critica si sono ridotti sensibilmente: i supplementi letterari si somigliano tutti, parlano degli stessi temi, degli stessi libri, traboccano di anticipazioni, trasformandosi in veicoli di promozione pubblicitaria. Per questo noi cerchiamo di selezionare con cura gli oggetti di cui parliamo, si tratti appunto di libri, o di spettacoli teatrali, di film, di mostre, o infine di quanto accade in Italia e fuori, nella sfera politica e sociale. Ai collaboratori chiediamo di stabilire nessi, di non dimenticare mai il contesto in cui si inserisce il tema trattato, di non temere prese di posizione “tagliate” e magari taglienti – di esercitare, insomma, uno spirito critico, senza diventare accademici.
A proposito dei collaboratori, ci fa piacere che siano numerosi, e in crescita continua, e che accanto alle firme storiche della rivista, come Paolo Fabbri o Angelo Guglielmi, si aggiungano giovani studiose e studiosi, che sembrano trovare in alfapiù un riferimento importante.
Anche i lettori sono in aumento, per fortuna. Ce lo confermano da un lato la circolazione dei nostri materiali sui social network, dall’altro le risposte a un questionario che abbiamo diffuso di recente per tirare un bilancio del Cantiere di Alfabeta, nato nei primi mesi del 2017 come spazio di incontro online e, nei limiti del possibile, fisico, fra chi produce e chi legge alfapiù.
Resta però aperto un nodo che non riguarda solo la nostra testata: la gratuità di un lavoro che richiede invece preparazione, tempo, disciplina. Potremmo liquidare la questione parlando di una scelta militante, ed è in larga parte così. Ma osservando – ancora una volta criticamente – il panorama che ci circonda, non possiamo fare a meno di chiederci dove si pongano i confini fra militanza, autosfruttamento, sfruttamento.
Per Altri Animali ha risposto Leonardo Neri
Altri Animali nasce nel 2016 dal calderone pensante della casa editrice indie Racconti edizioni. Considerando che Racconti pubblica soltanto… racconti, Stefano Friani e Emanuele Giammarco mi hanno chiesto di creare uno spazio di approfondimento sulla short story (come reazione al De profundis fin lì dedicatole) che fungesse da collante per la comunità raccontista. Un luogo da cui rilanciare la dignità funestata della forma breve, ma anche una pagina culturale per incentivare il dibattito e la capacità critica secondo le prospettive più sghembe.
L’idea di fondo era dare vita a una creatura elastica che mettesse il muso fuori dalle tane in cui non di rado si rifugia la cultura. La boria e una concezione vetusta degli spazi web sono nemiche della fruizione libera e dell’approfondimento. Quindi i due orsi che si annusano nella testata dell’artista Teddy Killer (al secolo Walter Galindo Gavilano) sono animali altri e altri animali, si guardano si cercano si domandano reciprocamente dialogo si definiscono in relazione. Non a caso i pilastri del blog sono l’ascolto per le storie di minoranza e la propensione a mettersi in discussione come individui assieme alle proprie idee. È pivotale quindi la pluralità di voci (più di centocinquanta i collaboratori di cui circa venti fissi tra scrittori, redattori, giornalisti, studenti, traduttori, lettori). La rubrica Racconti dalla cripta ne è un esempio, da Luciano Funetta a Vanni Santoni fino a Rossella Milone o Michele Orti Manara, scrittori e scrittrici di latitudini letterarie distanti raccontano la raccolta di short story che li ha ammaliati e avviati sulla strada della forma breve.
Altri Animali è un laboratorio chimico pieno di ampolle ribollenti idee che passano dalla condizione delle donne della comunità bangladina a Roma, al caso editoriale Fitzgerald fino al commento dell’ultima serie di Netflix o alla nuova generazione di scrittori russi. È anche un contenitore di short stories. Il Racconto del martedì è l’appuntamento settimanale in cui pubblichiamo un racconto, di un grande italiano del passato, un grande straniero ritradotto o un autore emergente. I valori dietro (per tributare il Padre Pizarro del grande Guzzanti) sono la selezione e il lavoro di editing, la convinzione che solo senza la frenesia di pubblicazione e col dialogo tra autore e editor ci si può arricchire e offrire una buona lettura. La parte delle interviste raccoglie alcune tra le penne più incisive della letteratura nostra e mondiale – autori come James Baldwin, Yiyun Li, Eudora Welty, Paolo Cognetti –, e approfondimenti su realtà in trincea contro la ghettizzazione del racconto come Cattedrale o Effe.
I nostri lettori crescono e quello che in fondo ci aspettavamo da Altri Animali – ripensare la cultura in rete e sostenere la forma breve – ci impone di rinnovarci sempre. Da poco abbiamo inaugurato la rubrica Parola al lettore e altre rubriche sono in cantiere, non da ultima Libri brutti, perché in un paese in cui più del 60% delle persone non prende un libro in mano è importante ricordare che Antonio Cassano ha scritto più libri di quanti ne abbia letti.
Per Cabaret Bisanzio ha risposto Antonio Pagliaro
Cabaret Bisanzio, blog letterario dalla storia ormai decennale, fu fondato nel lontano 2007 da me, Edo Grandinetti e Sauro Sandroni. Oggi ne è direttore editoriale Enzo Paolo Baranelli, uno dei recensori di libri più brillanti e sinceri d’Italia, mentre la grafica è ancora curata dal genio visionario di Edo Grandinetti.
È un blog multiautore che oggi pubblica quasi esclusivamente recensioni librarie, ma che nel passato ha pubblicati pezzi di satira, costume, politica, recensioni di dischi e film, e racconti brevi. Ha fatto la storia del web una recensione satirica di Sauro Sandroni, parodia di una recensione vera pubblicata su Carmilla.
Hanno scritto su Cabaret Bisanzio molti autori in seguito pubblicati da editori prestigiosi: Leonardo Bianchi, Filippo Bologna, Vins Gallico, Angelo Petrella, oltre che autori già noti ( Federico Baccomo, Nicolò La Rocca, Bruno Ballardini, Remo Bassini, Elisabetta Bucciarelli) e recensori prestigiosi come Elisa Bolchi, massima esperta italiana di Virginia Woolf, Ambra Carta e Silvana Arrighi.
Cabaret Bisanzio ha anche ospitato una coraggiosa inchiesta sull’editoria a pagamento della giornalista Silvia Ognibene, le splendide poesie del massimo poeta contemporaneo, ovvero Guido Catalano, molto prima che Rizzoli si accorgesse del suo talento, e gli arguti pezzi del cavaliere editore Marcello Stacchia, probabilmente l’editore più prestigioso di Misterbianco, ma forse anche dell’intera provincia di Catania.
Ancora oggi che i blog sono passati di moda, Cabaret Bisanzio rimane un punto di riferimento per chi cerca recensioni oneste, a volte stroncature, mai marchette, nessun compromesso e un indirizzo preciso per chi ama la lettura.
Per Carmilla ha risposto Filippo Casaccia
Carmilla è nata nel 1995, fondata da Valerio Evangelisti come rivista cartacea che si occupava prevalentemente di immaginario – soprattutto fantascienza – in una chiave apertamente politica. Ha preso nome dall’eroina di Sheridan Le Fanu, la fatale vampira Carmilla, e nei meandri della Rete è possibile recuperare ancora alcuni vecchi numeri, scansionati e messi a disposizione da qualche anima generosa.
Le pubblicazioni su carta sono poi diventate discontinue e nel 2003 la rivista è approdata sul web, mantenendo il carattere (forte) di contenitore di idee. A fianco di Evangelisti c’erano Giuseppe Genna, Wu Ming 1 e più avanti Girolamo De Michele prima e Alessandra Daniele e Alberto Prunetti poi.
L’esordio in Rete avviene mentre scoppia la seconda guerra del Golfo e a fianco della critica letteraria e degli interventi della redazione c’era anche moltissima attenzione al contesto politico, sia italiano che internazionale, confermando la caratteristica della testata: un approccio critico alla realtà, sintetizzato dallo slogan che accompagna il nome della testata: “letteratura, immaginario e cultura d’opposizione”.
Ed è lo stesso spirito che anima ancora oggi la webzine: per portare avanti la sua politica editoriale Carmilla ha sempre preferito vie laterali, non battute, sicuramente poco mainstream, e chi fa parte della redazione non vede una grande differenza nel modo di affrontare le cose, sia che si commenti un fatto di cronaca politica recente, sia che si recensisca un libro. E questo è anche il filtro con cui si selezionano gli interventi degli ospiti esterni.
Ogni lunedì, ormai da quasi un decennio, Alessandra Daniele pubblica le sue Schegge taglienti: è un intervento satirico talvolta trasfigurato in una breve escursione narrativa, altre volte dotato di una più esplicita analisi politica. Esemplifica perfettamente l’approccio di Carmilla ed è un appuntamento preciso coi lettori.
Gli altri giorni gli interventi sono gestiti dai singoli redattori, che hanno ampia autonomia nella scelta di cosa pubblicare: inchieste, interventi, interviste, recensioni (di romanzi, fumetti, saggi, dischi, film). Siamo coordinati attraverso una mailing list e la redazione oggi è composta anche da Franco Pezzini, Sandro Moiso, Alessandra Cecchi, Gioacchino Toni, Fabrizio Lorusso (che dal Messico cura anche la rubrica Osservatorio America Latina), Mauro Baldrati, Luca Cangianti, Paola Papetti, Simone Scaffidi, Nico Maccentelli e Domenico Gallo. Ci sono poi dei collaboratori esterni – come Marilù Oliva (già redattrice), Danilo Arona e Marco Philopat – particolarmente attivi.
Per Finzioni ha risposto Jacopo Cirillo
Finzioni è nato a inizio 2008 come mio piccolo blog personale, in un periodo in cui la maggior parte dei blog letterari (Carmilla, Nazione Indiana, Il primo amore, Le parole e le cose) erano decisamente scritti da e pensati per addetti ai lavori, con articoli molto lunghi e complessi e temi specifici molto distanti da quello che potremmo chiamare “il lettore comune”, colui cioè che legge per intrattenersi.
Per questo, l’idea alla base è stata di creare, a partire dal mio blog, un sito collettivo che parlasse di letteratura dal punto di vista del lettore e della sua esperienza di lettura, inizialmente con articoli e rubriche molto brevi, trasversali, ironiche e divertenti.
Finzioni, quindi, è diventato immediatamente una rivista cartacea, venti numeri venduti in abbonamento e pdf scaricabili dal sito, che era, di fatto, solamente una vetrina. Poi, a fine 2011, il primo grande cambiamento, sia grafico che di contenuti: conclusa l’avventura della carta stampata, abbiamo deciso di stare solo sul web, creando un portale con sezioni definite, rubriche, recensioni e news, strutturato come una redazione giornalistica (direttore editoriale, caporedattori per ogni sezione e collaboratori). In quegli anni eravamo circa cinquanta persone che scrivevano e partecipavano al progetto Finzioni.
L’anno scorso abbiamo cambiato di nuovo, rinnovando totalmente la grafica del sito e concentrandoci su articoli più lunghi, articolati e approfonditi e un posting meno frequente, uno o due articoli alla settimana. Adesso siamo circa una quindicina di collaboratori, tra cui una social media manager per le pagine Facebook e Twitter; io e Silvia Cardinale Pelizzari ci occupiamo della linea editoriale e dell’assegnazione e dell’editing dei pezzi.
Nonostante i cambiamenti e ormai quasi dieci anni di attività, Finzioni continua a contraddistinguersi soprattutto per l’approccio ai libri, alla letteratura e alla cultura in generale. L’idea, cioè, che i libri non sono importanti, che leggere non fa bene di per sé, che chi legge non è certamente migliore di chi non lo fa. La lettura è un intrattenimento, così come il cinema, le serie tv o i videogiochi, e come tale va trattata: con leggerezza, con divertimento e con meno serietà possibile, senza complessi di inferiorità mascherati da complessi di superiorità mancata.
I libri non sono nulla di più che libri, oggetti culturali in connessione con altri oggetti culturali e con le persone con cui vengono in contatto. Niente di più e, soprattutto, niente di meno.
Per Flanerí ha risposto Dario De Cristofaro
Cinque gocce di Breva, un flaconcino di Clenil e una siringa di acqua distillata. Sono quasi certo fosse questo il preparato per aerosol che nel gennaio del 2010 mi fece immaginare ciò che sarebbe stata, qualche mese dopo, Flanerí, rivista di cultura e narrativa che, ormai da sette anni, propone quotidianamente articoli su libri, musica e cinema e racconti inediti. Il motto che scelsi insieme a Matteo Chiavarone, cofondatore della rivista, un verso di Arthur Rimbaud – «O frastuoni e visioni! Parto per affetti e rumori nuovi!» –, definiva la direzione che volevamo prendere: ricercare e conoscere analiticamente nuove realtà culturali, attraverso un’esplorazione non affrettata e libera da programmi. Abbiamo puntato da subito su un ampio numero di collaboratori, così da non dover imporre scadenze asfissianti; non ci siamo imposti limiti sulla materia da trattare; le intuizioni di Matteo Alfonsi per la sezione di Altre Narratività – spazio dedicato alla narrativa inedita – hanno affinato, poi, quelli che erano gli intenti del progetto.
Oggi Flanerí è organizzata in tre micro-redazioni: Libri, Cinema e Musica, a cui fanno capo, rispettivamente, Gabriele Sabatini, Francesco Vannutelli, Luigi Ippoliti. Simone Mercurio è il direttore responsabile. Io supervisiono la sezione di Altre Narratività da cui, nel 2012, ha preso vita effe, antologia semestrale di racconti inediti illustrati che, attraverso un attento scouting – in collaborazione con lo Studio editoriale 42Linee –, propone testi di autori inediti – Luciano Funetta, Alessandra Minervini, Gianni Agostinelli, Elvis Malaj, per fare dei nomi che sono poi giunti alla pubblicazione dopo essere apparsi su effe – insieme a quelli di scrittori noti – nel numero 6/2017 abbiamo avuto, per esempio, Paolo Cognetti e Luca Ricci. Con me si occupano dell’antologia i colleghi Carlotta Colarieti e Francesco Scarcella e l’art editor e illustratrice Alessandra De Cristofaro. Per l’ultimo numero – effe #7, un numero atipico, perché per la prima volta ci siamo occupati di narratività straniera – ci siamo avvalsi dell’importante collaborazione di Giulia Zavagna, che ha selezionato i traduttore per otto racconti da Sudafrica, Turchia, Repubblica Ceca, Francia, Islanda, Stati Uniti, Brasile e Uruguay.
Dal 2015, inoltre, abbiamo deciso di indire ogni anno un contest nazionale per avere a disposizione un raggio ancora più ampio di autori: al termine dello scorso contest abbiamo ricevuto circa 450 racconti; l’attuale, che ha come tema la disobbedienza e che scade il 5 novembre, sembra confermare le nostre previsioni.
Per Gli Amanti dei Libri ha risposto Matteo Fontana
Gli Amanti dei Libri nasce nel 2010, a Besozzo, piccolo paese della provincia di Varese a due passi dal Lago Maggiore, per volontà di un piccolo gruppo di amici tutti appassionati del mondo dei libri e del piacere della lettura. Una passione che non si voleva tenere per sé stessi, ma condividere anche con altri “divoratori” di libri. Quanto espandere questa condivisione è stata la prima domanda dei fondatori della piccola associazione. La risposta è stata quasi immediata: utilizzare tutti i canali di comunicazione che il web e le nuove tecnologie digitali mettevano e mettono tuttora a disposizione per raggiungere il maggior numero di persone. Nasce così, dopo qualche tempo, il blog de Gli Amanti dei Libri; il nucleo iniziale dei fondatori comincia ad allargarsi a nuovi ingressi, segno che la passione dei libri è sentita e radicata tra giovani e meno giovani. Nel 2011, il blog diviene testata giornalistica regolarmente registrata presso il Tribunale di Varese; una scelta dettata dal voler ufficializzare il nostro impegno anche nel mondo dell’informazione di qualità in ambito letterario, senza tuttavia perdere quello spirito “garibaldino” che sin da subito ha contraddistinto il nostro sito.
Nel corso di questi sette anni sono cambiate tante cose; diversi amici si sono uniti a noi, altri hanno preso altre strade. Attualmente, la redazione è composta da cinque redattori, attorno ai quali lavorano una decina di preziosissimi collaboratori che scrivono le recensioni che poi vengono pubblicate. Su Gli Amanti dei Libri si possono trovare non solo recensioni ma anche interviste e news del mondo letterario e anche simpatiche e stimolanti rubriche tenute dai nostri collaboratori. Parte fondamentale del nostro lavoro sono anche i social network, come Facebook e Twitter, attraverso i quali dialoghiamo con i lettori, perché anche noi siamo prima di tutto dei lettori. Il web rappresenta sicuramente il nostro mondo di riferimento, ma Gli Amanti dei Libri hanno anche una sede fisica, a Besozzo, presso il palazzo della stazione ferroviaria. Accanto al sito, continua la sua attività anche l’associazione omonima, che oltre a essere l’editore della testata, si occupa di promuovere la cultura e tutto ciò che riguarda i libri, attraverso la presentazioni di libri e l’organizzazione di eventi sul territorio. Una passione che continua immutata, pronta a misurarsi con nuove sfide.
Per Satisfiction ha risposto Paolo Melissi
Satisfiction nasce da un’idea di Gian Paolo Serino, con uno slogan preciso e programmatico: “Soddisfatti o Rimborsati”. Di fatto, la rivista, nata come blog e luogo di informazione e confronto letterario e culturale, offre la possibilità di vedersi rimborsare il prezzo del libro acquistato su suo consiglio in caso di “mancata soddisfazione”. Dopo questa fase on-line, la rivista diventa cartacea – una free-press distribuita presso le Librerie Feltrinelli con Vasco Rossi come editore. Oggi, attiva come testata on-line, da me diretta, conta oltre trenta collaboratori e contibutor. Il cuore della rivista è costituito dalla pubblicazione di testi inediti di scrittori italiani e internazionali, anticipazioni, rubriche e, costantemente, di recensioni.
Per Sul Romanzo ha risposto Morgan Palmas
Il blog di Sul Romanzo è nato nel 2009 e nel tempo ha vissuto un’evoluzione precisa grazie all’impegno della redazione: ci siamo sempre più concentrati sull’essere da un lato utili, con articoli dedicati agli scrittori e agli aspiranti tali, dall’altro lato pop, con pezzi però che possano anche soddisfare i lettori più esigenti. Cerchiamo notizie culturali nel panorama internazionale, facciamo interviste e recensiamo libri: questo rappresenta il 90% delle nostre pubblicazioni, che sono quattro quasi ogni giorno. Negli anni i lettori ci hanno premiato e siamo contenti di avere circa 150.000 visite uniche al mese (dati Google Analytics). Inoltre, i lettori interagiscono con noi attraverso i social network e non di rado i loro commenti diventano un ulteriore stimolo per approfondire e cercare altro materiale interessante da proporre.
Nella sidebar del sito abbiamo una sezione Speciali con alcune rubriche, fra quelle più visitate vi sono Case editrici, Curiosità grammaticali e Interviste a scrittori. I nostri collaboratori sono alcune decine e la gran parte di loro consegna un articolo al mese che poi passa sotto le forche caudine della redazione. Ci piace che ogni singolo pezzo sia un lavoro di squadra nei contenuti e nello stile, solo così è possibile migliorarsi nella scrittura.
Nel tempo abbiamo partecipato attivamente ad alcuni dei più importanti premi letterari, sia italiani sia internazionali, dedicando loro tempo attraverso particolari rubriche e intervistando i protagonisti: è stato un onore colloquiare per esempio con Per Wästberg (Presidente del Comitato che conferisce il Nobel per la Letteratura) o con Mike Pride (responsabile del Premio Pulitzer). Ci siamo impegnati in un festival dei blog letterari, organizzato nel vicentino nel 2012, e quasi ogni anno teniamo corsi di scrittura creativa.
Ci piace pensare che la letteratura possa davvero influenzare l’immaginario collettivo ed è per questo che, pur apprezzando l’editoria di intrattenimento e non mancano le nostre recensioni, stimoliamo il dibattito grazie a rubriche che indaghino la realtà sociale, come, per esempio, quelle dedicate alle mafie pugliesi (di Leonardo Palmisano) o all’Islam.
Non siamo ingenui, sappiamo che il mercato editoriale è in mano soprattutto a pochi gruppi editoriali, ma è sempre stato un nostro impegno far conoscere le piccole e medie realtà indipendenti di qualità e non a pagamento, cercando di trovare un equilibrio fra le tante proposte che riceviamo, la nostra linea editoriale e i rapporti consolidati da anni che abbiamo con i più importanti editori italiani.
Questo il primo post con le storie dei blog letterari italiani:
https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/17/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-1/
E questo il secondo:
https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/24/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-2/
[P.S. Avrei voluto inserire anche Doppiozero, minima&moralia e Vibrisse, magari sarà per la prossima volta.]
Una costellazione fantastica!
Complimenti a tutti e un caro saluto dal blog degli scambi letterari italo- sloveni La Casa di Carta – Papirnata hiša (https://lacasadicartapapirnatahisa.wordpress.com/)
[…] E questo è il terzo: https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/26/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-3/ […]
[…] E qui il terzo e ultimo: https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/26/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-3/ […]
Grazie Giovanni, parecchi li conoscevo ma è sempre bello avere nuovi ganci di lettura
Grazie a te per l’attenzione, Amanda.
Salve Giovanni, aspettiamo la nuova classifica dei migliori blog letterari del 2018 🙂
[…] E il terzo: https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/26/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-3/ […]