Intervista a Chiara Valerio, editor Nottetempo Edizioni

Intervista a Chiara Valerio, editor della narrativa italiana Nottetempo e responsabile della collana narrativa.it

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Giunti alla settima intervista a un editor, mi sono chiesto se sia il caso di cambiare le domande, ma si perderebbe poi l’idea di partenza di confrontare le diverse declinazioni di una stessa professione e di marcare le differenze delle distinte linee editoriali. Dunque, mi concedo solo di sostituire una delle consuete domande con una extra che porrò in apertura.

Chiara, dopo Spiaggia libera tutti e La gioia piccola di essere quasi salvi su cosa si sta concentrando la tua scrittura e quali letture la accompagnano?
Le mie letture sono sempre varie, disordinate, e in fondo inelencabili, troppi libri, troppa la mia foga nel leggerli, ma diciamo gli ultimi tre libri che mi hanno fatto più compagnia e allegrezza nei mesi scorsi sono Ulisse di Joyce nella traduzione di Celati, la nuova versione di Di bestia in bestia di Michele Mari e Solaris di Stanislaw Lem. La scrittura… beh, il mio prossimo romanzo dovrebbe uscire nel 2014, o non so, deciderà l’editore quando avrò consegnato la versione definitiva, non ho fretta, i libri sono pronti quando sono pronti, e come aggravante, io sono una che riscrive, rilegge, riscrive, rilegge, riscrive… una follia di ruminazione…

Chi è per te l’editor e qual è il suo ruolo? Qual è stato il percorso che ti ha portato a svolgere questa professione?
L’editor è un interlocutore, qualcuno che legge e discute sulle parole, uno molto abituato ad ascoltare il ritmo delle parole degli altri. Il mio non è stato un percorso, è stata una occasione. Ho incontrato Ginevra Bompiani, ho cominciato a leggere per lei, poi ci siamo trovate assai bene a lavorare insieme, e dopo quasi cinque anni sono ancora qui. Io sono un lettore, se fossi brava e fortunata abbastanza da diventare un common reader, sarei anche lietissima.

Spesso si lamenta un aumento della narrativa di intrattenimento, un eccessivo accanimento nella ricerca del possibile bestseller, così come una certa uniformità di stili e forme a scapito di una produzione editoriale guidata da valori prettamente letterari. Quanto il “mercato” influenza il tuo lavoro?
Mi piacerebbe essere un’interprete migliore del gusto degli altri, ma credo che anche questa sia una cosa che si impara. Ho molta fede nella letteratura, e penso che, in questo caso, ancora, l’arte da esercitare sia l’udito, trovare una nota di intrattenimento nuova e che, nel contempo, faccia eco. È pure vero che il gusto si esercita e che rinunciare al pop per il mid-cult non è un buon affare estetico, e dunque, alla lunga, nemmeno commerciale. Da lettore, sono favorevolmente stupita, e anche un po’ allegra, per il successo dei libri Newton Compton a 0,99 centesimi, ci sono Seneca, Freud, Scott Fitzgerald, Dostoevskij e Jane Austen, insomma letteratura vera. Il bestseller è una categoria di mercato che non si può fabbricare, certo, stampare molte copie di un libro aiuta, e avere a disposizione, come succede per i grandi gruppi editoriali, catene librarie pure, sono però condizioni necessarie ma non sufficienti, come dicono i matematici. È inutile cercare bestseller, bisogna cercare libri che, una volta letti, ti abbiano cambiato un poco. O almeno io questi libri cerco e questi porto a Ginevra.

Non di rado gli aspiranti scrittori hanno atteggiamenti persecutori o arroganti, o semplicemente dimostrano di non conoscere affatto la realtà con cui devono confrontarsi. Un episodio simpatico o grottesco che ti è capitato?
Le orde di manoscritti che mi arrivano con l’intestazione Gent.ma Valeria… ecco, io penso che l’attenzione ai particolari sia una caratteristica dello sguardo di uno scrittore, e se non l’attenzione ai particolari almeno rileggere quello che si è scritto…

Qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni della Nottetempo e in particolare della collana narrativa.it?
Ci saranno due romanzi e un oggetto narrativo un po’ scazonte, poi ovviamente, aspettiamo le seconde prove sia di Laura Fidaleo che di Giorgio Ghiotti.

 

Qui le precedenti interviste.

A Nicola Lagioia, editor minimum fax:
https://giovannituri.wordpress.com/2012/11/05/intervista-a-nicola-lagioia-editor-minimum-fax/

Ad Antonio Paolacci, editor Perdisa Pop:
https://giovannituri.wordpress.com/2012/11/14/intervista-ad-antonio-paolacci-editor-perdisa-pop/

A Mario Desiati, editor Fandango:
https://giovannituri.wordpress.com/2012/12/19/intervista-a-mario-desiati-editor-fandango/

Ad Alice Di Stefano, editor Fazi Editore:
https://giovannituri.wordpress.com/2013/01/16/intervista-ad-alice-di-stefano-editor-fazi-editore/

A Jacopo De Michelis, editor Marsilio Editori:
https://giovannituri.wordpress.com/2013/01/30/intervista-a-jacopo-de-michelis-editor-marsilio/

A Gabriele Dadati, editor Laurana Editore:
https://giovannituri.wordpress.com/2013/02/15/intervista-a-gabriele-dadati-editor-laurana-editore/

 

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2 thoughts on “Intervista a Chiara Valerio, editor Nottetempo Edizioni

  1. […] cara amica scrittrice ha dato da leggere quella che sarebbe diventata la mia raccolta di racconti a Chiara Valerio, e a distanza di pochi giorni sono stata contattata da Ginevra Bompiani. Ora so che non avrei […]

  2. […] Chiara Valerio, editor Nottetempo Di solito non mi piace fare le liste con una sola casella, tuttavia per gli esordi metterei un esordio al quadrato, cioè la collana di Vanni Santoni per Tunué ed entrambi i primi due titoli: Dettato di Sergio Peter e Stalin + Bianca di Iacopo Barison. Per il libro più significativo del 2014 i Taccuini 1919-21 di Marina Cvetaeva pubblicati da Voland. […]

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