Ricognizione (parziale) della nuova narrativa italiana

Negli ultimi mesi ho letto diversi romanzi di autori esordienti italiani: nel complesso ho trovato una buona qualità di scrittura, ma ad avermi colpito sono stati solo due. Prima di soffermarmi su questi però vorrei suggerirvi altri quattro romanzi italiani che hanno suscitato il mio interesse tra quelli letti di recente.

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Brevissimi e appassionati consigli di lettura

Appassionati consigli di letturaSarà che più si legge e più si diventa esigenti o che mi riesce sempre più difficile scindere editor e lettore, fatto sta che, quelle rare volte in cui mi imbatto in libri (recenti o meno) che mi entusiasmano o in inediti che riesco poi a pubblicare con TerraRossa, qualcosa in me si ridesta e vorrei consigliarli e spiegarne il perché a quante più persone è possibile. Ecco dunque, in poche righe, le ultime opere che hanno acceso quella scintilla rara e preziosa che dà senso a quel che faccio. Continua a leggere

Modus Legendi: la passione letteraria che scardina il sistema

modus legendiSiamo tutti lì a lamentarci di un sistema editoriale e promozionale blindato, in cui sono sempre i soliti autori sostenuti e promossi dai grandi marchi editoriali a dominare le pagine culturali e a presidiare le vetrine delle librerie. E poi c’è invece chi cerca di far qualcosa di concreto per dare visibilità all’editoria indipendente e di qualità: Modus Legendi è un’iniziativa che invita i lettori a scegliere un libro su una rosa di cinque candidati per poi acquistarlo in libreria in una specifica settimana, in modo da farlo arrivare nelle classifiche di vendita. Quest’anno ha vinto Eclissi di Ezio Sinigaglia, edito da Nutrimenti, e l’imperativo è ora quello di comprarlo tra il 2 e l’8 marzo. Così come per le splendide opere scelte nelle scorse edizioni, potete esser certi di non pentirvene: nel 2016 è stato selezionato Il posto di Annie Ernaux (L’Orma); nel 2017 Neve, cane, piede di Claudio Morandini (Exòrma); nel 2018 Il sale di Jean-Baptiste Del Amo (Neo). Ho intervistato Angelo Di Liberto, giornalista e scrittore, ideatore di Modus Legendi.

A chiederti come sia nato il progetto sono stati in tanti e allora partiamo da un’altra domanda: ritieni stia riuscendo nel suo intento?
Per cominciare potrei già citare i dati. Più di duemila persone coinvolte nella prima edizione, raddoppiate nella seconda e triplicate nella terza. Questa quarta è stata all’insegna della sobrietà, ma siamo comunque oltre i tremila voti. Cos’è successo in questi anni? Nello scenario editoriale si è continuato a pubblicare come nell’epoca d’oro dell’editoria, anzi forse si è centuplicata l’offerta ed è collassata la domanda. Il cosiddetto lettore forte è stato deluso, trattato come un lettore occasionale, messo addirittura accanto al lettore sporadico. L’editoria (soprattutto quella dei colossi) si è comportata come la politica, scoraggiando i propri (e)lettori, non comprendendone le esigenze e nemmeno differenziandole. Come sostiene Roberto Calasso, alla lunga solo la qualità non annoia. Modus Legendi si situa nel segmento che mancava e che interessa proprio i lettori forti convinti del principio di merito, che cercano di percepire e difendere la qualità editoriale e letteraria. Questi lettori non hanno perso la capacità di riconoscere la bellezza in letteratura in un panorama in cui si è assistito a un sostanziale assottigliamento delle differenze tra gli stessi editori. Già soltanto per tale ragione l’iniziativa ha un che di straordinario. Se finora l’imperativo del mercato è stato l’inseguimento del best seller di turno e il posizionamento in classifica nazionale, Modus Legendi si concentra sul lettore rimettendolo al centro della filiera, tributandogli la giusta attenzione e facendosi interprete di istanze che l’editoria ignora. L’iniziativa però va oltre. Riporta i lettori nelle librerie fisiche, accende di passione il circuito, attiva un passaparola virtuoso che non si esaurisce con la settimana canonica dell’acquisto e attrae nuovi lettori, attirati dalla prospettiva di far parte di una grande comunità. Continua a leggere

Raymond Carver e Gordon Lish: demoni, editing e scrittura

Raymond CarverDi cosa parliamo quando parliamo d’amore e Principianti: le due versioni della seconda raccolta di racconti di Raymond Carver

Tra la maggior parte dei lettori di Raymond Carver prevale l’idea che Gordon Lish sia l’editor che ne ha stuprato i racconti: certo, tagli in alcuni casi sino al 78% del testo originario lasciano intendere quanto invasivo sia stato il suo apporto, ma sarebbe semplicistico e ingiusto parlare di una sadica mutilazione e indubbiamente è a lui che si deve se oggi Carver viene considerato uno degli autori statunitensi più importanti del ’900, nonché il più rappresentativo della corrente minimalista. Continua a leggere

Considerazioni di un lettore sconsolato

Still life - French Novels and Rose, Vincent van Gogh, 1888Baco di Giacomo Sartori e l’omologazione del mercato editoriale

Continuo a leggere tanto, ma recensisco sempre meno: credo che chi segue questo blog se ne sia accorto già da un po’; non è solo una questione di tempo, ma anche di voglia e di entusiasmo: trovo sempre più raramente opere che mi convincono e delle quali ho poi voglia di scrivere. Sebbene tenti sempre di sottrarmi alle semplificazioni, credo che realmente l’editoria attuale tenda troppo a storie e scritture omologate, magari tecnicamente impeccabili (alle scuole di scrittura va riconosciuto almeno questo merito), ma prive di urgenza e di inventiva. Continua a leggere

LO STRADONE di Francesco Pecoraro e la distopia del presente

Francesco Pecoraro

Foto di Francesco Pecoraro tratta da http://www.illibraio.it

Un’opera che indaga il trascolorare del Novecento nel nuovo secolo

Pubblicato da Ponte alle Grazie lo scorso marzo, Lo stradone di Francesco Pecoraro è stato candidato al Premio Campiello, risultando tra le opere selezionate dalla Giuria dei Letterati, ed è arrivato terzo nella seconda classifica di qualità promossa da L’indiscreto. Eppure i giudizi critici e dei lettori sono contrastati: c’è chi accusa l’autore di cinismo, trascurando che il narratore non è mai un suo alter ego fedele (e se anche lo fosse importerebbe poco, altrimenti dovremmo condannare anche capolavori come Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline) e che: «Il cinismo sarà anche sbagliato, cioè cinico, ma una chiave di lettura te la dà e di solito funziona». Continua a leggere

MADRIGALE SENZA SUONO di Andrea Tarabbia e altri interessanti romanzi italiani

Madrigale senza suono, Tarabbia; Sogni e favole, Trevi; La custodia dei cieli profondi, RibaDopo averlo sfiorato con lo splendido Giardino delle mosche, Andrea Tarabbia vince il Campiello con Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri); nella cinquina del premio c’era anche Lo Stradone di Francesco Pecoraro, opera sulla quale scriverò prossimamente ed ennesima conferma dell’ottimo lavoro che stanno facendo nella casa editrice Ponte alla Grazie che, oltre ad aver pubblicato il precedente romanzo di Tarabbia, ha di recente proposto Sogni e favole di Emanuele Trevi (primo nella classifica di qualità dei grandi lettori promossa da L’Indiscreto). Mi soffermerò infine su un’opera di diversi mesi fa che ho tardivamente letto la scorsa estate e che meriterebbe più dell’attenzione che ha ricevuto: La custodia dei cieli profondi di Raffaele Riba (nel catalogo di 66thand2nd). Continua a leggere

Alcune scrittrici di talento

Scrittrici di talentoMi ero riproposto di leggere diverse opere durante l’estate e, dopo averle impilate, mi sono accorto che erano per lo più recenti e di scrittrici, come anche sono state al femminile la prima e al momento l’ultima pubblicazione di TerraRossa Edizioni e diversi dei libri di cui ho scritto ultimamente su Vita da editor: Biliardo sott’acqua di Carol Bensimon, La straniera di Claudia Durastanti e Un soffio di vita di Clarice Lispector. Ho tenuto fede al mio proposito e sono molto soddisfatto perché in due delle autrici che più amo, Lucia Berlin e Han Kang, ho ritrovato le ragioni della mia infatuazione e ho anche scoperto altre due giovani scrittrici di grande valore e delle quali sentiremo senz’altro parlare in futuro, Elvira Navarro e Gabriela Ybarra. Qui di seguito i miei appunti di lettura. Continua a leggere

UN SOFFIO DI VITA di Clarice Lispector, GLI UNDICI di Pierre Michon, IL MACELLAIO di Sándor Márai: ode all’Adelphi.

Un soffio di vita_Lispector_Gli Undici_Michon_Il macellaio_Márai_AdelphiIl coraggio e la coerenza della case editrice Adelphi nel proporre testi complessi ma sorprendenti come quelli di Clarice Lispector o di Pierre Michon

«Se mai questo libro verrà pubblicato, che i profani ne stiano alla larga. Giacché scrivere è cosa sacra a cui gli infedeli non hanno accesso. Realizzare apposta un libro brutto per allontanare i profani che vogliono “apprezzarlo”»: è l’ammonimento con cui Clarice Lispector chiarisce nelle pagine iniziali di Un soffio di vita che la sua non è un’opera destinata a tutti e lo ribadisce anche il traduttore, Roberto Francavilla, nella postilla finale. In realtà potrebbe essere un’avvertenza da premettere a molti dei libri Adelphi, una delle pochissime case editrici italiane che cerca di tradurre in un progetto culturale coerente e coraggioso il proposito di stimolare i lettori a uno sforzo di comprensione che li ripaghi poi abbondantemente con preziose scoperte, rifuggendo dal rassicurante appiattimento stilistico e contenutistico che viene spesso propinato come “letteratura pop”. Del resto a inquadrare perfettamente il problema era stato tempo fa Roberto Calasso che nell’Impronta dell’editore spiega: «La percezione della qualità o non-qualità di un libro diventa un elemento sempre più evanescente e secondario. Quel certo libro va o non va? A che cosa si riallaccia? È cool o non è cool? È una tendenza o è antiquato? Funzionerebbe come e-book? L’autore viaggia o non viaggia? Rende, in televisione? Sono alcune questioni che vengono soppesate con gravità. Parlare della bruttezza – o bellezza – di un libro sembra disturbante, fuori luogo. Così avviene all’interno delle case editrici perché così avviene nella psiche del vasto mondo». Non è però questa, e gliene va dato merito, la scelta fatta dal marchio milanese alla cui creazione proprio Calasso ha collaborato e di cui dal 2015 è anche socio di maggioranza. Continua a leggere

RISVOLTI DI COPERTINA – Viaggio in 14 case editrici italiane di Cristina Taglietti

Risvolti di copertina, Cristina Taglietti, LaterzaUn interessante saggio sull’editoria italiana pubblicato da Laterza

In Risvolti di copertina – Viaggio in 14 case editrici italiane (Editori Laterza) Cristina Taglietti, giornalista culturale del «Corriere della sera», ci offre una panoramica, non esaustiva ma molto rappresentativa, della nostra editoria, dando spazio e voce a direttori e amministratori sia di grandi colossi sia di marchi indipendenti e facendone emergere storia e peculiarità. Continua a leggere