Ecco i migliori blog letterari italiani (2)

classifica blog letterariAl primo post sui migliori blog collettivi italiani che si occupano di libri e cultura segue il secondo, come promesso, e ce ne sarà anche un terzo, dal momento che l’iniziativa ha riscosso consenso e attenzione e alla fine hanno aderito quasi tutti gli interpellati. Ovviamente continuerà a essere una rassegna parziale, ma indicativa di una piazza virtuale in cui a occuparsi di letteratura sono in tanti e spesso lo fanno con grande professionalità e competenza, oltre che con passione.

Cattedrale logoPer Cattedrale ha risposto Rossella Milone
Quando abbiamo deciso di mettere su Cattedrale, non pensavamo che avrebbe avuto il successo che ha. In termini di partecipazione, di attenzione, di gradimento e di seguito. Non è compiacimento, questo, ma un dato che ci ha spinto a chiederci: come mai?
Visto che partivamo da zero, senza un soldo, senza un vero e proprio sostegno alle spalle che garantisse al progetto una visibilità certa (che so, una testata editoriale online), pensavamo che l’Osservatorio si sarebbe posto prima di tutto come una rivista letteraria, che avrebbe avuto la fortuna o la sfortuna di sopravvivere, se fossimo stati bravi o meno. Invece l’impatto partecipativo sin dall’inizio, ci ha fatto capire che avevamo creato qualcosa di più forte di ciò che credevamo, di più importante, e che, quindi, pretendeva maggiori responsabilità. La risposta che ci siamo dati a tutto ciò è stata la conferma che un luogo come Cattedrale bisognava farlo nascere, e cioè: che le persone, i lettori, ma anche i semplici curiosi, avevano bisogno di un luogo in cui discutere, leggere, riflettere, conoscere il mondo del racconto, perché questo spazio mancava. Questa risposta così eclatante, quindi, ci ha dato la misura non di quanto fossimo bravi noi, ma di quanto ci fosse bisogno di uno sdoganamento del racconto in sé, di qualcuno che problematizzasse il fatto che i racconti subiscono una sorta di pregiudizio letterario, e che noi, senza esserne del tutto consapevoli, avevamo riempito un vuoto. Da quel momento, ci siamo subito riassestati, e dopo un primissimo disorientamento (io avevo anche scoperto di essere incinta!), abbiamo ricollocato il progetto secondo i parametri che ci venivano richiesti.
Cattedrale è un Osservatorio, e, in quanto tale, ha i suoi tempi di osservazione e di indagine più lunghi e profondi, rispetto a una semplice rivista online: sostenere, divulgare, proteggere la forma racconto è ciò che ci ha spinto a creare Cattedrale, che è il luogo in cui il racconto rivendica la sua dignità letteraria; creiamo dibattiti, proponiamo recensioni, approfondite indagini sulla forma e sul metodo, interviste per offrire al racconto quella visibilità che negli spazi soliti editoriali non ha, e che crea quel cortocircuito in negativo col lettore, che ne legge sempre meno. Da qualche tempo, poi, stiamo dando vita anche ad attività al di fuori del web, che mirano alla sensibilizzazione del problema e al sostegno della lettura di racconti. In redazione siamo, in tutto, sette, per cui il lavoro da fare, soprattutto di ricerca, è grande, anche se i contributi esterni sono moltissimi, di ottima qualità, e sempre più numerosi.

Il primo amore - testataPer Il primo amore ha risposto Tiziano Scarpa
Credo che sia riduttivo considerare Il primo amore un blog letterario: è una “cosa” che in dodici anni, dall’inizio del 2006 a oggi, oltre a quasi quattromila articoli pubblicati in rete, ha prodotto – grazie al fondamentale supporto di Giovanni Giovannetti e della sua casa editrice Effigie – una rivista cartacea di dieci numeri, una collana di libri (I Fiammiferi); e poi alcuni “comizi” pronunciati in piazza leggendo le parole di autori e autrici del passato; il convegno Tribù d’Italia che ha ospitato associazioni culturali, artistiche, teatrali, di volontariato; e soprattutto, dal 2011 a oggi, una serie di cammini di migliaia di chilometri (che a loro volta sono stati accompagnati da un gran numero di incontri, convegni, letture, spettacoli, discussioni pubbliche), in Italia ed Europa, che hanno coinvolto centinaia di persone dando vita a un’associazione autonoma, Repubblica Nomade (di cui sono parte attiva molti dei redattori e redattrici del Primo amore). Come dicevo, di tutta questa attività il sito è solo una componente. Lo sconfinamento è stato ed è ancora una caratteristica di questo gruppo di persone: sconfinamento dai ruoli obbligati, dal tipo di iniziative che ci si aspetta dai cosiddetti “intellettuali”, scrittrici e scrittori.
Nel corso degli anni abbiamo avviato, tra le altre, iniziative per la riapertura del processo Pasolini, e in favore del testamento biologico. Dimenticavo: il nome del sito si ispira a un passo del diario di Giacomo Leopardi adolescente, quando scopre di avere dentro di sé una forza inaspettata che lo sprona a fare cose grandi; la testata del sito, con quella “p” che sembra una spada, riporta la sua calligrafia.
Attualmente siamo diciannove: Andrea Amerio, Sergio Baratto, Carla Benedetti, Maria Cerino, Jonny Costantino, Luca Cristiano, Marie Fabre, Paolo Ferloni, Gabriella Fuschini, Serena Gaudino, Roberto Gerace, Giovanni Giovannetti, Tobia Iacconi, Teo Lorini, Enrico Macioci, Antonio Moresco, Sergio Nelli, Anna Ruchat, Tiziano Scarpa. Sono stati dei nostri: Benedetta Centovalli, Giovanni Maderna, Marco Rossari, Andrea Tarabbia, Dario Voltolini.
Vedo che, negli interventi precedenti di questa rassegna, Giacomo Sartori di Nazione Indiana si è curiosamente premurato di far notare che, dopo essere fuoriusciti nel 2005 da Nazione Indiana (Carla Benedetti, Antonio Moresco e io la ideammo nel 2002 e la avviammo nell’anno successivo cercando altri fondatori e fondatrici disposti ad accompagnarci in quella avventura; siamo in ottimi rapporti con Nazione Indiana) non ospitiamo nel nostro sito i commenti: è vero, abbiamo preferito dedicare il nostro tempo ad altri progetti, e credo che le cose che abbiamo fatto lo dimostrino. Dialogare costantemente con le persone in rete è certamente positivo, ma a volte trascina in diatribe inutili, e in ogni caso toglie tempo ed energie alle altre iniziative. La vita è breve.

logo_interno_poesiaPer Interno Poesia ha risposto Andrea Cati
Ho fondato Interno Poesia – blog e progetto editoriale di poesia – a Bologna ad aprile 2014. L’obiettivo era, ed è ancora oggi, di promuovere la poesia italiana e straniera, contemporanea e del ’900, edita e inedita, in un formato pop ed elegante, divulgando quotidianamente singoli testi (accompagnati con la foto dall’autore rigorosamente in bianco e nero) selezionati da me e/o dai collaboratori esterni (Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Mario De Santis, Valerio Grutt, Franca Mancinelli, Giovanna Rosadini, Francesca Serragnoli, Andrea Sirotti), che settimanalmente pubblicano i propri testi inediti sul sito.
L’idea di fondo consiste nel proporre esclusivamente il lavoro dei poeti allo “stato puro”, senza le lenti della critica letteraria (il web è pieno di ottimi siti, blog e riviste di approfondimento), ponendo al centro l’esperienza dialogica e diretta tra lettore e poeta. Tale scelta programmatica di divulgazione dei testi “senza filtri” ha coinciso nel tempo con la creazione e lo sviluppo di una community di persone sempre maggiore e in continua crescita: il lettore di IP non è solo un addetto ai lavori o un accademico del mondo letterario, ma è anche l’impiegato, il libero professionista, lo studente curioso di leggere Alda Merini, disposto a scoprire la poesia di autori poco conosciuti o emergenti, di avvicinarsi al lavoro dei più importanti poeti italiani viventi, come tra gli altri Milo De Angelis o Valerio Magrelli, o ai meravigliosi versi di poeti stranieri come quelli di Iosif Brodskij o di Arundhathi Subramaniam.
Lo sviluppo del progetto ha portato alla nascita, a settembre 2016, di Interno Poesia Editore, casa editrice specializzata nella pubblicazione di poesia contemporanea con la collana Interno Libri. La scelta strategica di affidarsi alla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, per la prevendita delle opere in corso di edizione, rappresenta una delle peculiarità del progetto editoriale, che continua ad avere un dialogo costante con i lettori del sito, gli uffici stampa delle più importanti case editrici, mantenendo di fatto la struttura e la filosofia del “blog di promozione e divulgazione della poesia”. “Blog, Editoria e Crowdfunding: il caso Interno Poesia”, l’evento in programma il prossimo 18 novembre durante la nuova edizione di BookCity Milano, permetterà di avere un confronto pubblico e più approfondito sul progetto Interno Poesia, conoscendo da vicino alcuni tra i poeti viventi pubblicati sul blog e dal marchio editoriale.

Lankenauta, logo testataPer Lankenauta ha risposto Andrea Brancolini
Lankenauta fa la sua apparizione nel web nell’aprile 2016, ma come associazione culturale è nata qualche anno prima all’interno di Lankelot, il grande archivio letterario e non solo fondato da Gianfranco Franchi nel 2003. Ha gestito per qualche tempo il sito, accompagnandolo verso la fine, e ha costruito il nuovo Lankenauta, senza dimenticare quell’esperienza a cui tutti noi siamo particolarmente legati. Il nocciolo duro di persone è lo stesso e i principi che ci hanno guidato per anni – mettere in luce la piccola e media editoria di qualità, libri, autori e autrici laterali, dimenticati, che altrove hanno poco spazio – sono sempre validi.
Tra le oltre 1300 schede si trovano così fianco a fianco un libro fotografico sui confessionali di Reggio Emilia, una monografia sullo scrittore sardo Salvatore Mannuzzu, il romanzo di uno scrittore camerunense che scrive in francese e vive in Svizzera, un reportage sul Senegal di un nostro collaboratore, ma anche un libro di Ben Jelloun pubblicato da Einaudi. La vocazione letteraria è certo preponderante ma da non sottovalutare l’archivio cinematografico, in parte lascito del precedente portale (con un folto numero di film d’animazione giapponesi); abbiamo inoltre la sezione News, in cui ci sono notizie riguardanti festival, presentazioni, premi e siamo presenti su Facebook e Twitter.
Al momento i membri più attivi sono quelli storici, come il presidente dell’associazione Luca Menichetti o Maria Tortora, con qualche nuovo aiuto come Ettore Fobo e Giovanni Agnoloni. Collaborare con Lankenauta non è difficile: basta leggere le pagine del Regolamento e iscriversi. Per informazioni si può mandare una mail ai referenti che si trovano sul sito. Ogni testo che viene caricato dai nuovi iscritti viene poi valutato dalla redazione e se ritenuto idoneo pubblicato. L’attività risente ovviamente della vita quotidiana di ognuno, ma siamo tenaci e persistenti e sempre alla ricerca di qualcosa di valido da proporre a chi ci segue.

la poesia e lo spiritoPer La poesia e lo spirito ha risposto Fabrizio Centofanti
La poesia e lo spiritoLpels per gli amici – è fatto a strati. Nasce come blog personale nel 2006 e si trasforma in collettivo grazie alla collaborazione con l’inesauribile Antonella Pizzo, prima, e poi col mitico Franz Krauspenhaar, fino all’attuale configurazione che mi vede coordinatore assai democratico insieme con Antonio Sparzani e Monica Mazzitelli.
Il nome di Sparzani – tra i più conosciuti di Nazione Indiana – suggerisce il secondo strato: quello di una trasversalità di provenienze e interessi, che svariano dalla scienza alla musica, dall’editoria alle molteplici declinazioni della parola letteraria.
Un altro strato è composto dalle recensioni, a partire da quelle di Giuseppe Panella che, dalla Normale di Pisa dove insegna estetica, sforna resoconti autorevoli a ritmi impressionanti, da lettore e critico onnivoro qual è – coadiuvato dall’ottimo Francesco Sasso. Sulla stessa linea troviamo Giacomo Verri, rabdomantico auscultatore di narrativa internazionale; l’onnipresente Massimo Maugeri che nessuno sa come possa dividersi con tanta efficacia fra il suo notissimo blog, l’attività radiofonica, la scrittura e altre variopinte imprese; Matteo Telara, che al genio recensorio unisce, come Massimo, il carisma d’intervistatore; Francesca Giannetto, l’eterna innamorata di libri che trasmette per contagio la sua fervida passione; fino a Guido Michelone, cattedratico divoratore di volumi, espertissimo di musica, al punto da uscirsene, recentemente, col già leggendario Michelone, nuovo dizionario del jazz.
Un altro strato è quello della provenienza geografica: da Stefanie Golisch, raffinata germanista e fecondissima scrittrice e traduttrice, alla Svezia femminista della psichedelica Monica Mazzitelli, alla Nuova Zelanda di Telara, instancabile scopritore di libri e paesi, al cosmopolitismo storico-filosofico di Roberto Plevano, testé insignito del Premio Neri Pozza. E ancora, alla meridionalità aperta all’Europa e al mondo di Pasquale Vitagliano, all’Olanda ligure del magico Marino Magliani, che condivide le radici col sempre fascinoso Riccardo Ferrazzi.
Un altro strato è quello del mondo della scuola, in cui Giorgio Morale è diventato un’istituzione imprescindibile, con la sua battaglia quotidiana divisa fra la cattedra, una rubrica digitale prestigiosa (Vivalascuola) e le pagine dei suoi romanzi.
La dimensione editoriale è rappresentata a vario titolo dal poliedrico Giorgio Gizzi e da Michele Caccamo, intensissimo poeta emerso da un’avventura surreale di mala, anzi, malissima giustizia e ideatore della rivoluzionaria casa editrice Il Seme Bianco.
Lo strato prettamente poetico è a sua volta declinato in una girandola di variazioni: dalla facilità difficile di Claudio Damiani, all’impegno politico di Giovanni Nuscis, alla territorialità archetipica di Enrico De Lea, fino alla poesia pittorica di Lucetta Frisa e alla sperimentazione di Max Ponte, caleidoscopico organizzatore di letture pubbliche.
Ognuno a suo modo, Nicola Vacca e Giovanni Agnoloni rappresentano la letteratura che esce da se stessa per incrociare gli eventi della vita, che nel primo s’incarnano in una proteiforme attività di poeta e operatore culturale, nel secondo in una sorta di rivelazione profetica dei segreti della letteratura connettivista, di cui è, oggi, uno dei rappresentanti principali.
Un ultimo strato è quello che unisce questo e l’altro mondo, per cui abbiamo deciso di lasciare nell’elenco dei redattori Roberto Rossi Testa, autore di un numero incalcolabile di sorprendenti apologhi, che starà seguitando a scrivere di là, per forza d’inerzia.
Non per niente il blog continua a chiamarsi, nonostante i reiterati tentativi di costringerci a cambiare nome, La poesia e lo spirito, Lpels per chi ci nomina più spesso. 

le parole e le cosePer Le parole e le cose ha risposto Guido Mazzoni
Le parole e le cose è nato nel settembre del 2011. I fondatori siamo Massimo Gezzi, Gianluigi Simonetti e io. Dal settembre del 2013 Claudia Crocco si occupa dei social network e partecipa alla gestione del sito. LPLC ha dei collaboratori e dei coordinatori: i primi hanno il diritto di proporre dei pezzi e di pubblicarli a proprio nome, i secondi gestiscono la programmazione settimanale, scelgono gran parte delle immagini e pubblicano i pezzi firmati dal sito. I nomi si leggono qui: http://www.leparoleelecose.it/?page_id=2.
Volevamo costruire il corrispettivo contemporaneo di una rivista culturale novecentesca, di quelle che pubblicavano letteratura, saggi letterari, ma anche saggi di filosofia, di storia, di scienze sociali, interventi politici. Il sito è programmaticamente plurale perché la mancanza di riferimenti comuni fa parte dello spirito della nostra epoca, è una condizione di partenza. Ma se le storie personali, gli interessi culturali e gli stili di intervento di chi scrive su LPLC sono molto diversi fra loro, alla fine, nel corso del tempo, si è forse creato uno stile. Il sito è in qualche modo riconoscibile.
Prima di collaborare con LPLC molti di noi scrivevano solo su carta. Negli anni Zero avevamo assistito allo sviluppo del dibattito letterario su internet con sentimenti misti. I siti culturali avevano fatto rinascere la discussione che un tempo veniva chiamata militante; al tempo stesso immettevano nella sfera pubblica una quantità illimitata di discorsi vaghi, approssimativi o fattualmente sbagliati. Anche le forme del dibattito erano nuove per la franchezza e la libertà dei contenuti, ma anche per l’orizzontalità assoluta della discussione, per la mancanza di maniere, per quella forma di esibizionismo collettivo che i social network, nella seconda metà degli anni Zero, avrebbero reso normale. Tutto ciò aveva qualcosa di vitale, di barbarico e di inevitabile. Erano queste le forme della nostra epoca: non saremmo certo stati noi a cambiarle. LPLC ha cercato di usare il medium tentando, per quanto possibile, di non assecondare le derive. Ci interessava raggiungere un pubblico più vasto, creare uno spazio per il dibattito, tenere alta la qualità media, tenere bassa la violenza della discussione. Internet e i siti culturali sono una necessità, ma nel medium c’è qualcosa che confligge con la sostanza della cultura. Abbiamo uno spazio dei commenti, com’è nella logica di un sito, ma sappiamo bene che una parte di questi commenti sono insensati; pubblichiamo una volta al giorno, com’è nella logica di un sito, ma sappiamo bene che è impossibile pubblicare una cosa intelligente al giorno; lo sarebbe anche se avessimo molti più collaboratori di quelli che abbiamo. D’altra parte è questa la condizione per dar voce a autori e commentatori che, senza spazi come il nostro, non potrebbero prendere la parola – e noi comunque la accettiamo.

Letteratitudine-LogoPer Letteratitudine ha risposto Massimo Maugeri
Nel mese di settembre di quest’anno, Letteratitudine ha compiuto undici anni e a gennaio è uscito un volume a cui tengo molto (con cui ho voluto festeggiare il decennale del blog): Letteratitudine 3: letture, scritture e meta narrazioni (LiberAria). Un libro interamente dedicato alla lettura e alla scrittura (anzi, direi una vera e propria festa della lettura e della scrittura).
Letteratitudine, dunque, è online dal settembre del 2006. Il progetto prese vita in maniera piuttosto fortuita e senza ambizioni particolari. Ciò che avevo ben chiaro fin dall’inizio, però, era che in questo blog non dovevo parlare di me e delle mie cose, o proporre miei testi, o divulgare le mie idee. Desideravo creare un piccolo crocevia che, in maniera dichiarata, favorisse lo scambio di opinioni su questioni attinenti al mondo del libro. Questo blog, dunque, doveva nascere in un’ottica “di servizio”. Doveva essere un open-blog, ovvero un luogo d’incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali.
Per la sua natura di open-blog nel corso degli anni mi sono avvalso della collaborazione di vari amici, soprattutto per quanto concerne le rubriche tematiche come: Letteratura e diritto (con Simona Lo Iacono), Letteratitudine Cinema (con Ornella Sgroi), Letteratura e Musica (con Claudio Morandini), Graphic Novel e Fumetti (con Furio Detti), Osservatorio LitBlog (con Francesca G. Marone), Storie (In) serie (sulle serie Tv, con Carlotta Susca), senza dimenticare i collaboratori che mi inviano contributi per LetteratitudineNews (tra cui – oltre ad alcuni degli amici già citati – Eliana Camaioni, Alessandro Russo, Daniela Sessa).
Molte rubriche le curo personalmente, tra cui: Autoracconti (dove gli scrittori raccontano come nasce e si sviluppa un libro, condividendo con i lettori l’esperienza del proprio laboratorio creativo), Giovanissima Letteratura (dedicata alla letteratura per bambini e ragazzi), Saggistica Letteraria, A botta e risposta: un tandem letterario conversando di libri (spazio pensato per accogliere coppie di scrittori e discutere di un libro scritto a quattro), Poesia e Poeti, Le interviste dei traduttori (protagonisti i traduttori che raccontano le loro esperienze di traduzione interfacciandosi con gli autori tradotti).
Nel corso degli anni ho anche organizzato centinaia di dibattiti online incentrati sui libri e sulle tematiche da essi trattati (con il coinvolgimento diretto degli autori e l’animazione di una rete di lettori e di addetti ai lavori), giochi di gruppo sulla lettura e sulla scrittura, pubblicato una sfilza lunghissima di recensioni e interviste, creato il programma radiofonico integrato con il blog (Letteratitudine in Fm: in onda su Radio Hinterland e in podcast sul blog), il progetto LetteratitudineNews, il canale video su YouTube e tanto altro ancora. E si va avanti, con nuove idee all’orizzonte. 

poetarum silva logoPer Poetarum Silva ha risposto Gianni Montieri
Poetarum Silva è online dal gennaio 2010, sono quasi otto anni. Fondato da Natàlia Castaldi, che ha lasciato qualche anno dopo; io, invece ne faccio parte da quasi sempre. Il blog, o rivista se preferiamo, nacque con l’idea di sfruttare le risorse del web per diffondere soprattutto poesia; scovandola al di fuori dei circuiti principali, entrando nel merito attraverso articoli e note critiche o più semplicemente pubblicando estratti da manoscritti inediti. Qui comunque la nostra pagina di presentazione: https://poetarumsilva.com/chi-siamo/. Dopo poco tempo il blog si è trasformato, e abbiamo cominciato a occuparci di narrativa, e in seguito di teatro, cinema, musica e saggistica. Ciò che comandano sono i testi, quindi soprattutto i libri. Abbiamo sempre cercato di privilegiare il testo rispetto all’editore o all’autore. Quello che ci piace va online, e ogni tanto sbagliamo, ma, visti i risultati di questi anni, è più facile che azzecchiamo, lo dico con un certo orgoglio.
La redazione attuale ha tre caporedattori: Anna Maria Curci, Fabio Michieli e il sottoscritto. I redattori sono Andrea Accardi, Cristiano Poletti, Francesco Filia, Giovanna Amato, Jacopo Ninni, Marco Annicchiarico e Alessandra Trevisan, più una serie di collaboratori esterni più o meno fissi. Uno dei nostri punti di forza sono state le traduzioni di poesia, sia singole che comparate, attraverso un paio di rubriche di grande successo, come Tra le righe o Gli anni meravigliosi. Ci siamo occupati di un libro di poesia partendo da un testo guida, come nel Corpo a Corpo, o di narrativa partendo da una frase come in Una frase lunga un libro. Non sono mai mancate le proposte di inediti, sia di poesia che di narrativa. Dei libri ci è sempre piaciuto occuparcene non considerando i tempi di uscita, perciò i lettori da noi trovano recensioni alle ultime novità, addirittura anteprime ma allo stesso tempo articoli su libri non più in commercio o, comunque, da rileggere, vedi le rubriche Si ristampi o Riletti per voi. Da qualche anno siamo partner del Festival dei Matti di Venezia e seguiamo i principali Festival letterari, in particolare quello di Mantova al quale dedichiamo molto spazio. Tra un paio di settimane saremo a Pistoia (capitale della cultura 2018) per L’anno che verrà. I libri a venire per dirla con Ben Lerner.
Il web ha un grande potenziale, ti dà la possibilità di accedere e diffondere facilmente ciò che ti interessa; essendo, però, un campo aperto tira dentro qualsiasi cosa. Il compito di chi gestisce una rivista online è quello di saper scegliere, saper pescare, saper dire no. Bisogna essere entusiasti e scientifici, essere fantasiosi ma curare i dettagli. Forse Poetarum Silva è una buona sintesi di cura e divertimento, forse.

Zest Letteratura Sostenibile logoPer Zest Letteratura Sostenibile ha risposto Antonia Santopietro
Il portale letterario Zest Letteratura Sostenibile è un progetto culturale che intende promuovere il connubio tra la letteratura come terreno di partecipazione e condivisione e il vivere sostenibile, qui inteso come dimensione di vita in cui c’è spazio per la lettura e la scrittura, il fare comunità e l’aggregazione sociale. La scelta di contenuto di Zest Letteratura Sostenibile è particolarmente orientata a mettere in luce progetti culturali di nicchia, case editrici e libri della piccola editoria indipendente e a privilegiare ambiti di ricerca letteraria innovativi, con una vasta proposta tematica. In primis offre recensioni relative prevalentemente a romanzi o saggi contemporanei, e per questi ultimi vi è particolare attenzione all’ambiente o al rapporto uomo-natura (rubriche: Speciale Ambiente, Interviste agli esperti, Vivere sostenibile). Anche per quanto riguarda la poesia (rubrica: Sulla Poesia) è stato riservato uno spazio alla promozione e al commento di opere di autori italiani e stranieri, nonché alle interviste a stimati poeti italiani. La sezione delle Interviste agli autori è piuttosto corposa e prevede uno spazio ampio anche per gli esordienti.
La riflessione sui nuovi linguaggi e la società è invece contenuta nella rubrica Comunicazione e New Media. Non mancano poi rubriche di ricerca come quella dedicata alla letteratura vintage, recuperi di opere che hanno rappresentato successi editoriali poi dimenticati, o di autori finiti nell’oblio.
Spazio anche alla scrittura con la pubblicazione di racconti inediti nell’Antologia del Quotidiano, con i consigli degli autori nei Tips di scrittura, e una piccola rassegna dedicata alle case editrici in Cultura editoriale. Da poco Zest Letteratura Sostenibile ha lanciato una nuova rubrica dedicata alle anticipazioni di pubblicazioni avvenute all’estero e che forse vedranno la luce anche in Italia. Da ultimo si segnalano le sezioni Cultura letteraria, che ospita articoli di riflessione critico letteraria, ed Estratti, ricca di excerpts di romanzi e saggi, spesso in anteprima.
Con il marchio Zest Letteratura Sostenibile vengono organizzati eventi in collaborazione con case editrici e scrittori: oltre alle presentazioni dei libri, si propongono dibattiti a tema in occasione del BookCity. Zest Letteratura Sostenibile ha poi collaborato con l’agenzia letteraria Literaria e la casa editrice digitale Emma Books alla realizzazione del concorso per narrazioni brevi Donna nel Quotidiano, da cui è derivata la pubblicazione dell’antologia Non ti resisto, otto racconti di vita e resilienza al femminile.
Zest Letteratura Sostenibile è stato da me fondato, collaborano alla redazione Emanuela Chiriacò e Paolo Risi, molti sono tuttavia a oggi i contributi e i contenuti offerti da altri redattori, autori, critici ed esperti. Alle rubriche Ricordare i Libri e Tips di scrittura partecipano i direttori della rivista CrapulaClub, Andrea Zandomeneghi e Antonio Russo De Vivo.
Dal suo lancio nel 2016 abbiamo pubblicato circa 550 articoli e siamo molto attivi anche sulle pagine social Facebook e Twitter.
Il portale letterario Zest Letteratura Sostenibile aderisce al progetto Zero Impact Web, per la salvaguardia dell’ambiente.

Questo il primo post, con le storie di altri otto blog letterari:
https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/17/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-1/

E questo è il terzo:
https://giovannituri.wordpress.com/2017/10/26/ecco-i-migliori-blog-letterari-italiani-3/

 

8 thoughts on “Ecco i migliori blog letterari italiani (2)

  1. Blog letterari | ha detto:

    […] Grazie a Giovanni Turi […]

  2. […] della rassegna a cura di Giovanni Turi sui migliori siti di letteratura italiani.Ecco il link all’articolo, che contiene interviste a Fabrizio Centofanti per La Poesia e lo Spirito e ad […]

  3. […] via Ecco i migliori blog letterari italiani (2) — VITA DA EDITOR […]

  4. massimiliano 最後花 damaggio ha detto:

    Vorrei segnalare “La dimora del tempo sospeso” di Francesco Marotta, dal 2007. Forse il più grande archivio/officina della rete. Grazie

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