Pubblicazioni recenti: appunti di lettura e terza pagella

pagella 3_La vegetariana di Han Kang, Le cose che non facciamo, Andrés Neuman, Matteo ha perso il lavoro, Gonçalo M. Tavares, ecc.

Cercare di tenere il passo con le novità editoriali che si susseguono incessantemente è impossibile, ancor più recensirle, ma in qualche modo continuo a provarci. Ecco la terza pagella con La vegetariana di Han Kang, Le cose che non facciamo di Andrés Neuman, Matteo ha perso il lavoro di Gonçalo M. Tavares, Medusa di Luca Bernardi, Tempo senza scelte di Paolo Di Paolo, L’ultimo viaggio di Soutine di Ralph Dutli, Tokyo transit di Fabrizio Patriarca, Il primo giorno della tartaruga di Sirio Lubreto.

La vegetariana, Han Kang, Adelphi (traduzione di Milena Zemira Ciccimarra)
Yeong-hye comincia a fare dei sogni che turbano prima il suo rapporto con il cibo di origine animale e poi gli equilibri del suo stare al mondo. È lei la protagonista di questo contundente romanzo, ma a raccontarci le tre fasi della sua parabola sono lo stolido marito (unico narratore in prima persona); poi il cognato, artista sperimentale che la coinvolgerà in una performance estrema; infine la sorella, sempre più impotente dinanzi al disfacimento del proprio mondo e alla metamorfosi vegetale di Yeong-hye. Quella di Han Kang è una scrittura estrema, scarna e inquieta, che mette in evidenza la solitudine e la fragilità di ogni vita, di ogni psiche; ecco perché con La vegetariana si è aggiudicata il prestigioso Man Booker International Prize del 2016.
Voto: 8+

Le cose che non facciamo, Andrés Neuman, SUR (traduzione di Silvia Sichel)
Una raccolta di brevi racconti ripartiti in cinque sezioni di cinque testi ciascuna: Le cose che non facciamo, su amori e disamori; Familiari ed estranei, su genitori e figli; L’ultimo minuto, ovviamente è quello prima di morire; La prova d’innocenza, nel segno dell’inquietudine; Fine e principio del lessico, storie di scrittori. In appendice, poi, alcuni consigli sulla creazione di racconti. Neuman gioca tutto sull’ironia e la crudeltà del quotidiano, che si manifestano spesso nel finale a effetto. Talvolta eccede in concisione o nel parossismo della conclusione, ma chi ha talento se lo può concedere e bastano anche solo due storie a rendere il suo inconfutabile (entrambe narrate in prima persona, come la maggior parte): Madre di spalle, in cui un figlio è impotente dinanzi al male che affligge il genitore, e Monologo del mostro, che esprime il cinismo mischiato al candore di un assassino.
Voto: 7,5

Matteo ha perso il lavoro, Gonçalo M. Tavares, nottetempo (traduzione di Marika Marianello)
Venticinque personaggi che vivono tra ossessioni e paradossi: c’è chi continua a girare intorno a una rotonda e chi colleziona scarafaggi vivi, chi si fa tatuare la tavola degli elementi sulla schiena e chi si ostina a scrivere “no” ovunque; Tavares fa susseguire le loro storie inanellandole l’una all’altra e inframezzate da inquietanti primi piani di manichini, sino a giungere a quella toccante e amara di Matteo, in cui il registro rimane paradossale ma il tono si incupisce. (Un po’ cervellotica la Postfazione dell’autore, ma non siete tenuti a leggerla.)
Voto: 7,5

Medusa, Luca Bernardi, Tunué
La scrittura di Bernardi è torrenziale, impasta mirabilmente gergo giovanilistico e lessico scientifico-letterario, ricordi e visioni, creando l’appassionante e allucinato delirio di un ragazzo disturbato, avvilito dal senso di colpa e, per giunta, convinto di essere in contatto con gli extraterrestri (per i quali sta scrivendo un dizionario universale). Esordio originale e brillante, ma richiede spesso al lettore di abbandonarsi a un flusso narrativo criptico in alcuni passaggi.
Voto: 7+

Tempo senza scelte, Paolo Di Paolo, Einaudi
Per denunciare l’inerzia odierna, la nostra incapacità di compiere scelte categoriche e di spenderci per il nostro tempo, Di Paolo ripercorre diversi momenti cruciali e gli slanci volitivi di alcuni uomini illustri del recente passato (da Benjamin a Gobetti, da García Lorca a Hans e Sophie Scholl). I capitoli sono molto brevi e la trattazione è un po’ frastagliata, ma vi sono pagine belle e significative come quelle sul colpevole disimpegno degli intellettuali italiani contemporanei.
Voto: 7+

L’ultimo viaggio di Soutine, Ralph Dutli, Voland (traduzione di Chiara Caradonna e Flavia Pantanella)
Biografia romanzata del tormentato “pittore dell’infelicità”, Chaim Soutine, e insieme puntuale ricostruzione storica della Parigi della prima metà del Novecento, dalla vitalità artistica dei decenni iniziali all’opprimente occupazione tedesca. È una lettura lenta, ma illuminante riguardo all’interpretazione delle opere di Soutine, alla sua amicizia con Modigliani, a quegli anni di esaltazione e miseria.
Voto: 7

Tokyo transit, Fabrizio Patriarca, 66thand2nd
Alberto sta cercando di lasciarsi alle spalle il passato famigliare: il padre imprenditore morto prematuramente, la madre e due sorelle anaffettive, il cognato arrivista; Thomas invece è come sempre immerso nel presente. Ad accomunare i due amici le stesse dipendenze (erotismo e cocaina) e il soggiorno giapponese , nel tentativo di trovare se stessi in una Tokyo attraversata in lungo e in largo, o di perdersi definitivamente. Più che la storia però, a dare sostanza al romanzo è la scrittura di cui Patriarca si serve con una spregiudicata padronanza che non la preserva dall’essere a tratti troppo densa, iperbolica, onanistica.
Voto: 7-

Il primo giorno della tartaruga, Sirio Lubreto, CasaSirio
Un’irriverente commedia che mette in scena poliziotti disonesti, malviventi e immigrati allo sbando. Lubreto calca troppo i tratti dei suoi personaggi e forza i confini della verosimiglianza in favore del grottesco, ma la sua ironia coglie spesso nel segno.
Voto: 6+

Qui la prima pagella:
https://giovannituri.wordpress.com/2016/04/21/ultime-pubblicazioni-la-pagella/

 E qui la seconda:
https://giovannituri.wordpress.com/2016/09/21/appunti-di-lettura-su-alcune-pubblicazioni-recenti/

12 thoughts on “Pubblicazioni recenti: appunti di lettura e terza pagella

  1. Cigarafterten ha detto:

    Libri che parlano di basket ne sono usciti? Dico seriamente

  2. Io potrei trascorrere ore a leggere le tue pagelle. E poi invidio la tua capacità di star dietro alle ultime uscite. Leggere tutto è impossibile; cogliere qualche buon suggerimento, oltre a dar retta al proprio intuito, è molto utile.

  3. amanda ha detto:

    L’anno scorso presi appunti dalle pagelle che fecero gli editor tuoi ospiti sui libri dell’anno e mi è andata di lusso con le letture. Io continuo a prendere nota. Grazie 🙂
    La storia della tavola degli elementi tatuata sarà un omaggio ad Oliver Sacks?

  4. Pistacchi di carta ha detto:

    La vegetariana mi incuriosisce molto però ho sentito opinioni contrastanti 🙂

  5. […] conferma tutto il suo talento, scegliendo ancora una volta una lingua e dei soggetti disturbanti. La vegetariana ha per protagonista una donna che inizia a rifiutare il cibo di origine animale, ma questo non è […]

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