Siamo tutti lì a lamentarci di un sistema editoriale e promozionale blindato, in cui sono sempre i soliti autori sostenuti e promossi dai grandi marchi editoriali a dominare le pagine culturali e a presidiare le vetrine delle librerie. E poi c’è invece chi cerca di far qualcosa di concreto per dare visibilità all’editoria indipendente e di qualità: Modus Legendi è un’iniziativa che invita i lettori a scegliere un libro su una rosa di cinque candidati per poi acquistarlo in libreria in una specifica settimana, in modo da farlo arrivare nelle classifiche di vendita. Quest’anno ha vinto Eclissi di Ezio Sinigaglia, edito da Nutrimenti, e l’imperativo è ora quello di comprarlo tra il 2 e l’8 marzo. Così come per le splendide opere scelte nelle scorse edizioni, potete esser certi di non pentirvene: nel 2016 è stato selezionato Il posto di Annie Ernaux (L’Orma); nel 2017 Neve, cane, piede di Claudio Morandini (Exòrma); nel 2018 Il sale di Jean-Baptiste Del Amo (Neo). Ho intervistato Angelo Di Liberto, giornalista e scrittore, ideatore di Modus Legendi.
A chiederti come sia nato il progetto sono stati in tanti e allora partiamo da un’altra domanda: ritieni stia riuscendo nel suo intento?
Per cominciare potrei già citare i dati. Più di duemila persone coinvolte nella prima edizione, raddoppiate nella seconda e triplicate nella terza. Questa quarta è stata all’insegna della sobrietà, ma siamo comunque oltre i tremila voti. Cos’è successo in questi anni? Nello scenario editoriale si è continuato a pubblicare come nell’epoca d’oro dell’editoria, anzi forse si è centuplicata l’offerta ed è collassata la domanda. Il cosiddetto lettore forte è stato deluso, trattato come un lettore occasionale, messo addirittura accanto al lettore sporadico. L’editoria (soprattutto quella dei colossi) si è comportata come la politica, scoraggiando i propri (e)lettori, non comprendendone le esigenze e nemmeno differenziandole. Come sostiene Roberto Calasso, alla lunga solo la qualità non annoia. Modus Legendi si situa nel segmento che mancava e che interessa proprio i lettori forti convinti del principio di merito, che cercano di percepire e difendere la qualità editoriale e letteraria. Questi lettori non hanno perso la capacità di riconoscere la bellezza in letteratura in un panorama in cui si è assistito a un sostanziale assottigliamento delle differenze tra gli stessi editori. Già soltanto per tale ragione l’iniziativa ha un che di straordinario. Se finora l’imperativo del mercato è stato l’inseguimento del best seller di turno e il posizionamento in classifica nazionale, Modus Legendi si concentra sul lettore rimettendolo al centro della filiera, tributandogli la giusta attenzione e facendosi interprete di istanze che l’editoria ignora. L’iniziativa però va oltre. Riporta i lettori nelle librerie fisiche, accende di passione il circuito, attiva un passaparola virtuoso che non si esaurisce con la settimana canonica dell’acquisto e attrae nuovi lettori, attirati dalla prospettiva di far parte di una grande comunità.
Quali difficoltà state riscontrando? Avete almeno il supporto dei principali beneficiari di questa iniziativa: editori indipendenti e librerie del circuito Arianna (sul cui campione vengono stabilite le classifiche)?
Le difficoltà sono molteplici, di ordine tecnico e culturale, ma tutte intrinsecamente legate al Sistema in quanto tale, un grosso vecchio animale preistorico che barcolla e si ostina a non morire. È quella lungimiranza che occorrerebbe a creare nuovi spazi creativi (e conseguentemente economici) a latitare. Persino certi editori, rispetto a Modus Legendi, sono più intrigati dall’aspetto economico che da quello squisitamente culturale, ignorando che a puntare principalmente sul primo si finisce per perdere. Solo fidelizzando il lettore attraverso il secondo si può sperare di creare il cosiddetto bisogno del bene che si produce, che premierà anche dal punto di vista economico. A ben vedere, dunque, si è tenuto conto quasi esclusivamente del fatturato. Bestseller tradotto letteralmente significa “il più venduto”. Il libro alla stregua del panino o di un paio di scarpe. Ma un’azienda culturale che non investe sulla qualità è destinata a collassare su se stessa. Per ciò che riguarda i librai noi non conosciamo né il numero né quali siano le librerie del circuito di Arianna. Sarebbe stato auspicabile che cogliessero l’opportunità e la sfruttassero fino in fondo. Quante iniziative rivoluzionarie conosciamo in Italia nell’ambito librario? Non stiamo parlando delle furberie per vendere ma di quei progetti che esprimono un potenziale estendibile non solo al comparto editoriale e che abbiano valenze culturali pervasive, ritorni nel lungo periodo. Bisogna costruire consapevolezza, non cercare scorciatoie, tantomeno soluzioni d’emergenza.
A sostenere Modus Legendi è solo la passione vostra e dei lettori? Avete provato a chiedere sponsorizzazioni o finanziamenti a enti e istituzioni?
Sinora non abbiamo mai pensato di chiedere sponsorizzazioni o finanziamenti a enti e istituzioni. Ci hanno mosso la passione e il bisogno di costruire uno spazio ideativo-conoscitivo serio, certi che prima o poi si sarebbero fatti avanti dei mecenati. Ci aspetteremmo che, dopo l’intervento a Fahrenheit su RAI Radio3 in cui Achille Mauri ha proclamato Modus Legendi come iniziativa di grande innovazione, ci fosse un interessamento diretto di enti e istituzioni che abbiano a cuore la cultura libraria di questo paese. Gli amici francesi sono stupiti dalla risonanza limitata dell’iniziativa e mi ripetono costantemente che se noi avessimo organizzato Modus Legendi nel loro paese avremmo avuto un riconoscimento nazionale, data l’importanza e il valore del progetto. Sarebbe un segnale forte, una volta tanto. Significherebbe investire utilizzando le risorse della rete muovendosi su iniziativa personale e non per induzione.
Come viene selezionata la cinquina finalista e chi fa parte dello staff che ti sta aiutando a realizzare questa edizione?
La cinquina ha una gestazione molto lunga. Parte da lontano. Ci vuole un anno di letture e vagli, di confronti, di ragionamenti. D’altronde non è Miss Italia, non si tratta di eleggere il libro più bello ma di proporre testi di qualità. Si può non trovarli di proprio gusto ma è certo che siano di pregio e che sintetizzino una complessità di aspetti legati alla lingua, alla forma e alla struttura trattati con dignità, coerenza e competenza. I compagni di viaggio sono preziosi complici di Bellezza. Sono stato fortunato perché negli anni ne ho incontrati e tutti orgogliosi di fare parte di un piccolo gruppo che si ostina a guardare al libro come forma d’indagine e strumento per trascendere il reale, il quotidiano. Senza di loro tutto quello che è stato fatto non sarebbe stato possibile. C’è una forte intesa tra di noi, una capacità di arrivare all’essenziale e sono contento delle nuove entrate di quest’anno. Se non cito i diretti interessati è per evitare pressioni e richieste ossessive. Posso senz’altro dire che siamo ripartiti equamente da nord a sud, che esercitiamo professioni differenti, che abbiamo età comprese tra i venti e i cinquant’anni e amiamo leggere, fare del libro motivo di ricerca.
Per quali motivi acquistare e leggere Eclissi di Ezio Sinigaglia, l’opera vincitrice del 2020?
Eclissi è metafora di una ricerca identitaria voluta fortemente come destino. È la scoperta della verità alla fine della vita. È comunione con la trascendenza. Gli elementi che compongono la storia sono calibrati in funzione di una lingua intrigante, raffinata e mai noiosa. Il lettore entrerà in luoghi che non sono soltanto fisici ma soprattutto esistenziali. I personaggi risultano archetipi del grande viaggio che compie l’essere umano sulla Terra. Eclissi è un testo iniziatico perché induce il lettore a camminare senza sponde o appigli. C’è la natura del nord Europa a fare da sfondo ed è specchio riflettente di ogni elemento causale. Leggere il testo implica la conoscenza della lingua di Ezio Sinigaglia, una partitura musicale che ha risonanze ancestrali, arricchita dall’incontro con l’idioma di Clara Wilson, la quale rappresenta esattamente la sincope che tutto cambia. “Il suo progetto puntava dritto all’oscurità per cogliervi una luce. Era inesplicabile a lui stesso. Eppure era il progetto più forte e preciso che avesse mai formulato in vita sua”. È l’incipit del libro. L’oscurità di solito è il traguardo. Ezio Sinigaglia ribalta la prospettiva. Dov’era ombra adesso è luce per tutti.
[Oltre a Eclissi con Nutrimenti, Ezio Sinigaglia ha pubblicato con TerraRossa Edizioni Il pantarèi e L’imitazion del vero, segnalato da Lorenza Foschini per l’ultima edizione del Premio Strega.]
Presi il sale, bella lettura, e ora, virus permettendo, prenderò eclissi
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