Piccoli editori, interessanti traduzioni

Una visita serale_Emmanuel Bove, Tutto si muove intorno a me_Dany Laferrière e Non piangere_Lydie Salvayre

Una visita serale e altri racconti di Emmanuel Bove, Tutto si muove intorno a me di Dany Laferrière, Non piangere di Lydie Salvayre: tre interessanti traduzioni di piccoli editori

A dispetto degli allarmismi sullo stato di salute dell’editoria italiana, i piccoli editori hanno ancora la capacità di investire in un ambito difficoltoso come quello delle traduzioni letterarie, affidandole a professionisti di comprovata bravura; peccato, però, che recensori, librai e lettori supportino di rado i loro sforzi (come è accaduto per le belle opere di Mircea Cărtărescu, Annie Ernaux e Kent Haruf). Segnalo qui di seguito tre testi che ho letto con interesse e che suggerisco volentieri alla vostra attenzione, anche per premiare l’impegno e l’ottima cura redazionale degli editori che li hanno pubblicati.

Una visita serale e altri racconti di Emmanuel Bove, Fusta Editore, collana Bassa Stagione (traduzione di Claudio Panella)
Sono sette racconti permeati di amarezza, incentrati sull’instabilità dei legami affettivi, sullo scarto tra desideri o illusioni e realtà; esemplare lo splendido E se mentisse?, in cui un uomo attende tutta la notte il ritorno della moglie: seppur ansioso di ricevere le sue rassicurazioni, non potrà comunque tacitare mai più i sospetti e le congetture scatenate dalla sua assenza. Lo stile è levigato e malinconico, l’impronta è quella di Čechov (penso in particolare al suo Tre anni). Va anche rilevato che, nonostante Emmanuel Bove (1898-1945) abbia suscitato l’ammirazione di autori come Beckett, Gide, Rilke e più recentemente Houellebecq e Vila-Matas, della sua copiosa produzione era stato già tradotto in italiano solo I miei amici (Feltrinelli).

Tutto si muove intorno a me di Dany Laferrière, 66thand2nd, collana Bazar (traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala)
Visioni dopo un terremoto: Laferrière, haitiano di origine ma residente in Canada, si trovava a Port-au-Prince nel gennaio 2010 per un festival letterario e racconta qui, con partecipazione ma anche con un pizzico di ironia, il suo aggirarsi tra le macerie; ricostruisce frammenti delle esistenze dei suoi cari e delle persone che incrocia; ci mostra il volto di Haiti, di cui il sisma ha potuto alterare solo alcuni tratti. Si alternano così autobiografia e reportage, scrittura narrativa e giornalistica che, pur perdendo un po’ di incisività nella seconda metà dell’opera, mantiene sempre un certo brio.

Non piangere di Lydie Salvayre, L’asino d’oro edizioni, collana Omero (traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala)
Vincitore del Premio Goncourt 2014, in Francia – con 380 mila copie vendute – questo romanzo è stato un vero caso editoriale. La narratrice di Non piangere ripercorre gli eventi che nel ’36 portarono alla guerra civile spagnola attraverso i ricordi di sua madre (avvinta dall’euforia anarchica del fratello, prima di essere sopraffatta dalle vicende personali) e le testimonianze di Bernanos (raccolte ne I grandi cimiteri sotto la luna, in cui denuncia la complicità della Chiesa Cattolica nella violenza franchista). Gradualmente però la dimensione privata e sentimentale prende il sopravvento, ridimensionando la ricostruzione storica. Merito delle traduttrici è stato, tra gli altri, quello di reinterpretare il vivace pastiche franco-spagnolo creato da Lydie Salvayre.

2 thoughts on “Piccoli editori, interessanti traduzioni

  1. miaeuridice ha detto:

    Ho appena ricevuto “Non piangere”.
    Sono curiosa…

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