Siamo buoni se siamo buoni, il nuovo romanzo di Paolo Nori pubblicato da Marcos y Marcos
Andate in libreria, aprite a caso Siamo buoni se siamo buoni e iniziate a leggere un qualunque paragrafo: se avete già avuto tra la mani qualche altra opera di Paolo Nori, riconoscerete subito il suo stile, lo humour e la capacità di riprodurre un parlato/pensato che sovverte le regole della letterarietà e della grammatica per reinventarne di nuove; se invece il suo nome vi è sconosciuto, procedete per qualche pagina e verrete conquistati dalla sua inventiva linguistica, altrimenti… beh, altrimenti lasciate perdere.
In Siamo buoni se siamo buoni Nori attraversa con leggerezza le nostre ossessioni quotidiane (come la ricerca di conferme che non bastano a confortarci: «dentro di me avevo ben presente la coscienza della mia insignificanza, che era come esaltata dalla significanza che mi attribuivano gli altri»), trasfigura la propria esperienza (la narrazione prende l’abbrivio da un incidente che ha coinvolto il protagonista, Ermanno Baistrocchi, e molti di voi ricorderanno che lo stesso Paolo Nori, nel marzo 2013, ha trascorso alcuni giorni in coma farmacologico dopo essere stato investito da una moto), delinea una pluralità di storie d’amore; ma è ancora una volta nella singolare forma della scrittura che stabilisce il dialogo con il lettore. Un dialogo in cui talvolta il sarcasmo lascia il posto a un quieto sentimentalismo, come già suggerisce il titolo, che trova esplicita spiegazione a pagina 43: «Io non sono buono perché sono buono, sono buono se, sono buono». Continua a leggere