James Baldwin, in Stamattina stasera troppo presto, riesce a esprimere tutto il disagio di chi viene discriminato per il colore della propria pelle insieme alla rabbia e alla frustrazione che ne scaturiscono; ma nei suoi racconti non c’è vittimismo: sono storie di uomini e donne che vorrebbero smettere di avere aspettative troppo alte sui loro simili e sulla propria vita e non sempre ci riescono. Forse è proprio questo che rende Baldwin, prima ancora che una “figura di spicco della coscienza nera”, uno scrittore di straordinario talento. A tradurre Stamattina stasera troppo presto per Racconti edizioni è stato Luigi Ballerini, docente di letteratura italiana e poeta, oltre che traduttore: tra le altre opere di cui si è recentemente occupato ci sono anche Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master e Benito Cereno di Herman Melville.
Sei stato tu a proporre a Racconti edizioni la traduzione di Stamattina stasera troppo presto o è stata la casa editrice ad affidartela?
No, la proposta mi è stata fatta da Racconti edizioni. Si tratta in effetti di una traduzione rivista, e a tutti gli effetti migliorata, di una mia traduzione pubblicata molti anni fa da Rizzoli. Aggiungo molto volentieri che alcuni dei miglioramenti sono stati suggeriti da Emanuele Giammarco. Certe modalità espressive erano un po’ troppo “datate”, cioè, nel caso specifico, troppo vicine a modi di dire in voga negli anni Sessanta; altre risentivano un po’ troppo di alcune predilezioni stilistiche che non erano del tutto allineate con la scrittura di Baldwin. È stato un bel lavoro di messa a punto. Oddio non era male nemmeno prima, però adesso è meglio. Continua a leggere